di Ezio Sabatini
PIANCASTAGNAIO. E' ufficialmente esclusa l'ipotesi di una matrice terroristica dietro l'incendio che nella notte di ieri era scoppiato su una delle torri di raffreddamento dell'impianto geotermico noto con il come di PC 5.
Secondo la perizia che la polizia giudiziaria dei vigili del fuoco presenterà nei prossimi giorni, l'incendio avrebbe una matrice totalmente accidentale. Si tratterebbe di un corto circuito dell'impianto di terra di alcuni faretti situati nella sommità di una di queste torri. L'impianto avrebbe subito uno sbalzo di tensione, provocando una serie di scintille, che hanno trovato un terreno fertile nelle condizioni ambientali estreme (oltre 30 gradi di temperatura anche se siamo in montagna ed alle 21 e 30). Altro elemento favorevole alla facile propagazione delle fiamme è che le torri di raffreddamento espellono vapore acque e zolfo che, rapprendendosi sulle travi di legno su cui è costruita la parte interna della condotta o sulla fibra di vetro di cui è ricoperta l'esterna, ha provocato l'effetto “zolfanello”.
Questa analisi conforta gli inquirenti, che – già nella nottata di ieri – tendevano ad escludere la matrice dolosa. L'altezza della torre, 35 metri, ed il fatto che il principio di incendio fosse stato scoperto subito da una guardia giurata, faceva pensare che un eventuale piromane non avrebbe avuto il tempo materiale per fuggire. A questo si aggiungeva il fatto che nel tempo che è incorso fra l'intrusione a PC 2 del 13 maggio ed il fatto di ieri non ci sono state minacce né tantomeno è stato rivendicato da alcuna sigla l'incendio della torre.
Un incendio che ha impegnato i vigili del fuoco di Siena e che ha destato non poca preoccupazione nei residenti amiatini. Soprattutto in quelli che non vedono di buon occhio lo sfruttamento geotermico in Amiata.
"Enel fa presente che nel corso degli anni tali eventi non si erano mai verificati per nessuna delle 32 centrali geotermiche toscane – si legge nella nota stampa di Enel giunta qualche ora fa – Le torri di raffreddamento, del resto, sono continuamente bagnate da un flusso di 6.000 metri cubi l’ora di acqua di condensa del vapore".
"Al termine dell’ispezione dei Vigili del Fuoco, Nucleo di polizia giudiziaria di Siena, i Carabinieri mantengono sotto sequestro l’impianto di PC5 – prosgue la nota -rinviando il caso alla Magistratura per la nomina di un perito tecnico al fine di approfondire e chiarire ogni aspetto dell’evento. Permane da parte di Enel lo stato di massima attenzione e vigilanza sugli impianti amiatini".
PIANCASTAGNAIO. E' ufficialmente esclusa l'ipotesi di una matrice terroristica dietro l'incendio che nella notte di ieri era scoppiato su una delle torri di raffreddamento dell'impianto geotermico noto con il come di PC 5.
Secondo la perizia che la polizia giudiziaria dei vigili del fuoco presenterà nei prossimi giorni, l'incendio avrebbe una matrice totalmente accidentale. Si tratterebbe di un corto circuito dell'impianto di terra di alcuni faretti situati nella sommità di una di queste torri. L'impianto avrebbe subito uno sbalzo di tensione, provocando una serie di scintille, che hanno trovato un terreno fertile nelle condizioni ambientali estreme (oltre 30 gradi di temperatura anche se siamo in montagna ed alle 21 e 30). Altro elemento favorevole alla facile propagazione delle fiamme è che le torri di raffreddamento espellono vapore acque e zolfo che, rapprendendosi sulle travi di legno su cui è costruita la parte interna della condotta o sulla fibra di vetro di cui è ricoperta l'esterna, ha provocato l'effetto “zolfanello”.
Questa analisi conforta gli inquirenti, che – già nella nottata di ieri – tendevano ad escludere la matrice dolosa. L'altezza della torre, 35 metri, ed il fatto che il principio di incendio fosse stato scoperto subito da una guardia giurata, faceva pensare che un eventuale piromane non avrebbe avuto il tempo materiale per fuggire. A questo si aggiungeva il fatto che nel tempo che è incorso fra l'intrusione a PC 2 del 13 maggio ed il fatto di ieri non ci sono state minacce né tantomeno è stato rivendicato da alcuna sigla l'incendio della torre.
Un incendio che ha impegnato i vigili del fuoco di Siena e che ha destato non poca preoccupazione nei residenti amiatini. Soprattutto in quelli che non vedono di buon occhio lo sfruttamento geotermico in Amiata.
"Enel fa presente che nel corso degli anni tali eventi non si erano mai verificati per nessuna delle 32 centrali geotermiche toscane – si legge nella nota stampa di Enel giunta qualche ora fa – Le torri di raffreddamento, del resto, sono continuamente bagnate da un flusso di 6.000 metri cubi l’ora di acqua di condensa del vapore".
"Al termine dell’ispezione dei Vigili del Fuoco, Nucleo di polizia giudiziaria di Siena, i Carabinieri mantengono sotto sequestro l’impianto di PC5 – prosgue la nota -rinviando il caso alla Magistratura per la nomina di un perito tecnico al fine di approfondire e chiarire ogni aspetto dell’evento. Permane da parte di Enel lo stato di massima attenzione e vigilanza sugli impianti amiatini".