Il giovane, un albanese di 28 anni, lavorava come autista per un vivaista fiorentino
CHIUSI. E’ entrato in Italia, a suo dire, per motivi di turismo, ma in realtà lavorava “al nero” per un vivaio di Firenze.
Questo è quanto è stato accertato dalla Polizia di Stato nel corso di un controllo, che ha denunciato lo straniero, un albanese di 28 anni, e il suo datore di lavoro, italiano, residente nel capoluogo toscano.
In particolare, nell’ambito di un servizio ordinario di controllo del territorio, nei pressi del casello autostradale dell’A1 a Querce al Pino, gli agenti delle Volanti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi hanno fermato un autocarro con a bordo tre persone, due cittadini albanesi e un’italiana.
Al momento del controllo è emerso che i tre si stavano recando nella vicina Chianciano Terme per allestire un punto espositivo di un parco termale con alcune piante, dato che la donna, libera professionista e progettista, si era regolarmente aggiudicata il concorso indetto proprio dallo stabilimento termale.
In seguito alla richiesta dei documenti è tuttavia emerso che il conducente del mezzo era privo di documenti e anche del permesso di soggiorno.
L’uomo, in possesso solo di una patente albanese, ha riferito ai poliziotti di essere entrato circa due mesi fa nel nostro paese per turismo, circostanza possibile dato che l’Albania è esente dall’obbligo del visto per tali motivi.
La sua permanenza, se fosse stato vero, sarebbe stata pertanto legittima per un altro mese, fino ad una massimo di tre.
Dagli accertamenti successivi svolti dalla Polizia è, invece, emerso che lo straniero era stato assunto, senza che ve ne fossero i requisiti, dato che non aveva documenti e il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro, dal titolare di una ditta fiorentina di Vivai, della quale era dipendente, stavolta regolarmente, anche il suo connazionale.
All’esito dei riscontri, eseguiti dagli agenti anche attraverso il foto segnalamento del cittadino albanese da parte della Polizia Scientifica, l’uomo è stato denunciato ed invitato a regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale.
Il datore di lavoro è stato invece denunciato per aver assunto alle proprie dipendenze un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno che consenta di svolgere attività lavorativa in Italia.