CHIUSI. I lavori per una rotatoria, nell’incrocio tra la provinciale 146 e la traversa Cassia Aurelia nei pressi di Chiusi, hanno fatto emergere reperti archeologici. Si tratterebbe di un ritrovamento relativo ad un’abitazione, forse di periodo etrusco, ma qualsiasi ipotesi potrebbe essere smentita: ancora si attendono gli esiti degli accertamenti scientifici. Intanto il cantiere si ferma, in attesa che sia stabilita l’entità della scoperta.
La rotatoria, del valore di oltre 260 mila euro, secondo la normale tabella di marcia dovrebbe completarsi entro settembre per conto dell’amministrazione provinciale, che ha competenza su questa strada. Sarà collocata nel punto dove si incrociano la strada che collega Chiusi a Chianciano Terme con quella che va verso Cetona: ci saranno, così, maggiori garanzie di sicurezza per gli automobilisti. La realizzazione comporta la costruzione di una superficie piana a valle, e un livellamento della collina a monte, per ricavare un’area adeguata alla struttura.
Quanto alle nuove “evidenze” archeologiche, non è certo una sorpresa. A Chiusi, poco tempo fa, nel corso del rifacimento di una strada nel centro storico emersero i resti di una grande villa romana. Recentemente, i resti di un pavimento rimano sono stati rinvenuti durante i lavori di ripavimentazione del centro storico, ora visibili sotto due lastre di vetro nei pressi di piazza XX settembre. Insomma, nonostante gli scavi sistematici del passato, che hanno restituito un numero impressionante di reperti, da tempo nei musei di mezzo mondo, Chiusi e il suo territorio sembrano poter riservare ancora molte sorprese. Non a caso a Castelluccio di Pienza, sono esposti reperti unici, relativi alle donne di rango che vivevano a Tolle nel VI secolo a. C.: anche questa è un’area dell’antico agro chiusino (all’altezza della Foce, nel comune di Chianciano Terme). La mostra, che si trova nell’antica grancia, sarà aperta da giovedì a domenica, tra le 17.30 e le 20, fino al 6 settembre. A Chiusi, intanto, resta aperta la mostra dedicata a Ranuccio Bianchi Bandinelli, nei pressi del museo archeologico nazionale.
La rotatoria, del valore di oltre 260 mila euro, secondo la normale tabella di marcia dovrebbe completarsi entro settembre per conto dell’amministrazione provinciale, che ha competenza su questa strada. Sarà collocata nel punto dove si incrociano la strada che collega Chiusi a Chianciano Terme con quella che va verso Cetona: ci saranno, così, maggiori garanzie di sicurezza per gli automobilisti. La realizzazione comporta la costruzione di una superficie piana a valle, e un livellamento della collina a monte, per ricavare un’area adeguata alla struttura.
Quanto alle nuove “evidenze” archeologiche, non è certo una sorpresa. A Chiusi, poco tempo fa, nel corso del rifacimento di una strada nel centro storico emersero i resti di una grande villa romana. Recentemente, i resti di un pavimento rimano sono stati rinvenuti durante i lavori di ripavimentazione del centro storico, ora visibili sotto due lastre di vetro nei pressi di piazza XX settembre. Insomma, nonostante gli scavi sistematici del passato, che hanno restituito un numero impressionante di reperti, da tempo nei musei di mezzo mondo, Chiusi e il suo territorio sembrano poter riservare ancora molte sorprese. Non a caso a Castelluccio di Pienza, sono esposti reperti unici, relativi alle donne di rango che vivevano a Tolle nel VI secolo a. C.: anche questa è un’area dell’antico agro chiusino (all’altezza della Foce, nel comune di Chianciano Terme). La mostra, che si trova nell’antica grancia, sarà aperta da giovedì a domenica, tra le 17.30 e le 20, fino al 6 settembre. A Chiusi, intanto, resta aperta la mostra dedicata a Ranuccio Bianchi Bandinelli, nei pressi del museo archeologico nazionale.