di Roberto Cappelli
MONTALCINO. La commissione europea, nei giorni scorsi, ha approvato il progetto Vitour II, piano che mira a coniugare sviluppo e ambiente in territori molto famosi e cerca di far sì che un eccessivo sviluppo non danneggi il valore universale dei beni-territori coinvolti. Il Comune di Montalcino e il Parco delle Cinque Terre sono gli unici territori italiani che ne fanno parte. Il progetto finanziato dalla commissione europea per la sua totalità, naturale sviluppo dell’ormai concluso Vitour I, coinvolge undici aree europee di eccezionale valore paesaggistico e allo stesso tempo famose per le loro produzioni vitivinicole. Ne fanno parte, oltre ai due siti italiani sopra menzionati, i seguenti territori comunitari: Pico Island, Douro in Portogallo, Tokaj in Ungheria, Valle della Loira e Saint Emilion in Francia, Rheinland-Palatinate in Germania, Neusiedler See e Wachau in Austria e Lavaux in Svizzera quale paese extracomunitario. Alla base c’è la promozione di nuove strategie regionali e locali ai fini ambientali e paesaggistici attraverso lo scambio di buone pratiche fra i partners, il trasferimento di studi di fattibilità innovativi, la progettazione di nuove metodologie. Il progetto della durata di tre anni, per un importo totale di due milioni di euro, prevede anche la realizzazione di eventi di grande rilievo per valorizzare le strategie concretamente attuate dai singoli siti od in comune e la diffusione della conoscenza delle produzioni tipiche e culturali dei luoghi coinvolti.
Montalcino negli anni è divenuto un sistema forte che punta alla qualificazione delle proprie produzioni e dell’offerta turistica attraverso la salvaguardia e la valorizzazione della cultura e dell’identità locale. Si sta costruendo un sistema dove i vari “attori” iniziano a lavorare in sinergia, con la consapevolezza che la competitività diventa mondiale. Ma tutto questo non basta. Da un lato, per tanti dei territori inseriti nel progetto si rischia la “Sanmarinizzazione”, dall’altro si corre il pericolo, sull’onda del successo e della notorietà, di vedere attuate speculazioni o pressioni sui territori che mutino gli aspetti di unicità ed eccezionalità riconosciuti dal World Heritage (UNESCO); per questo forse, trovare soluzioni a livelli sopranazionali, può avere un grande valore ed anche un interessante futuro. Ormai la grandi regioni vitivinicole europee hanno incentrato gli sforzi di valorizzazione e promozione anche sulle altre produzioni tipiche, l’arte, la storia, l’ambiente, il tempo libero. Il marketing del territorio insieme alla sua tutela rappresenterà per il futuro, forse l’unica, ulteriore, scommessa vincente per le realtà rurali come quelle coinvolte nel progetto Vitour ma anche per tante altre…
MONTALCINO. La commissione europea, nei giorni scorsi, ha approvato il progetto Vitour II, piano che mira a coniugare sviluppo e ambiente in territori molto famosi e cerca di far sì che un eccessivo sviluppo non danneggi il valore universale dei beni-territori coinvolti. Il Comune di Montalcino e il Parco delle Cinque Terre sono gli unici territori italiani che ne fanno parte. Il progetto finanziato dalla commissione europea per la sua totalità, naturale sviluppo dell’ormai concluso Vitour I, coinvolge undici aree europee di eccezionale valore paesaggistico e allo stesso tempo famose per le loro produzioni vitivinicole. Ne fanno parte, oltre ai due siti italiani sopra menzionati, i seguenti territori comunitari: Pico Island, Douro in Portogallo, Tokaj in Ungheria, Valle della Loira e Saint Emilion in Francia, Rheinland-Palatinate in Germania, Neusiedler See e Wachau in Austria e Lavaux in Svizzera quale paese extracomunitario. Alla base c’è la promozione di nuove strategie regionali e locali ai fini ambientali e paesaggistici attraverso lo scambio di buone pratiche fra i partners, il trasferimento di studi di fattibilità innovativi, la progettazione di nuove metodologie. Il progetto della durata di tre anni, per un importo totale di due milioni di euro, prevede anche la realizzazione di eventi di grande rilievo per valorizzare le strategie concretamente attuate dai singoli siti od in comune e la diffusione della conoscenza delle produzioni tipiche e culturali dei luoghi coinvolti.
Montalcino negli anni è divenuto un sistema forte che punta alla qualificazione delle proprie produzioni e dell’offerta turistica attraverso la salvaguardia e la valorizzazione della cultura e dell’identità locale. Si sta costruendo un sistema dove i vari “attori” iniziano a lavorare in sinergia, con la consapevolezza che la competitività diventa mondiale. Ma tutto questo non basta. Da un lato, per tanti dei territori inseriti nel progetto si rischia la “Sanmarinizzazione”, dall’altro si corre il pericolo, sull’onda del successo e della notorietà, di vedere attuate speculazioni o pressioni sui territori che mutino gli aspetti di unicità ed eccezionalità riconosciuti dal World Heritage (UNESCO); per questo forse, trovare soluzioni a livelli sopranazionali, può avere un grande valore ed anche un interessante futuro. Ormai la grandi regioni vitivinicole europee hanno incentrato gli sforzi di valorizzazione e promozione anche sulle altre produzioni tipiche, l’arte, la storia, l’ambiente, il tempo libero. Il marketing del territorio insieme alla sua tutela rappresenterà per il futuro, forse l’unica, ulteriore, scommessa vincente per le realtà rurali come quelle coinvolte nel progetto Vitour ma anche per tante altre…