Dall'8 all'11 marzo 2023 conferenze, letture e visite guidate
CHIUSI. Per la ricorrenza della Giornata internazionale della donna, 8 marzo 2023, il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi della Direzione regionale musei della Toscana, propone quattro giorni di attività e incontri dall’8 all’11 marzo, un’occasione di conoscenza del nostro patrimonio e di rivendicazione del ruolo fondamentale che riveste la cultura nel campo delle conquiste sociali e della parità di genere.
Si parte l’8 marzo quando il museo, come tutti i luoghi della cultura statali, sarà ad ingresso gratuito per tutte le donne e per l’intera giornata. In tale occasione, inoltre, alle ore 18.00 incontro con il direttore del museo, dott. Fabrizio Vallelonga, che illustrerà il famoso skyphos del Pittore di Penelope, che prende il nome dalla struggente figura di Penelope, superbamente ritratta su questo vaso a figure rosse, che rappresenta la fedeltà, la donna come custode del focolare domestico, ma anche la capacità di opporsi a una società tutta al maschile attraverso l’intelligenza e l’astuzia rappresentate dalla famosa tela, non a caso dipinta sullo stesso vaso.
Il giorno successivo, alle ore 16.00, visita guidata a cura del personale: “Donne a confronto: la condizione femminile nelle società antiche attraverso i reperti del museo“. I reperti esposti nel museo raccontano innumerevoli aspetti delle società del mondo antico, non ultimo quello femminile. La presenza delle donne è testimoniata nella sua quotidianità da oggetti di uso comune, relativi ai lavori domestici, quali fuseruole, rocchetti, fornelli ma anche da testimonianze legate alla sfera funeraria come i canopi, che spesso rivelano fattezze femminili e il preciso ruolo della donna nella società, e rilievi e sculture che raffigurano la loro partecipazione in occasione di momenti pubblici come il banchetto, il matrimonio e il compianto funebre. La nutrita presenza di ceramiche a figure nere e figure rosse importate dal mondo greco e recuperate nelle sepolture degli aristocratici etruschi consente un parallelo tra la condizione femminile nell’antica Grecia e nell’Etruria dove le donne godevano di una maggiore libertà. Un viaggio che ci condurrà anche a conoscere figure singolari che travalicano il ruolo assegnato alle donne e che vivono di una luce propria: Teti e Eos, divinità femminili che al contempo condividono una condizione del tutto umana, quella materna, su un’anfora tirrenica a figure nere che rappresenta il duello tra i rispettivi figli, Achille e Memnone. In queste rappresentazioni altre figure escono prepotentemente fuori dal consueto schema donna-casa, come le etere, cortigiane raffinate e sensuali, e le menadi invasate che accompagnavano il corteo dionisiaco, ma anche donne che pagano la loro condizione come Cassandra, raffigurata nell’atto, vano, di sfuggire al suo brutale assalitore, Aiace Oileo.
Venerdì 10 alle ore 17.00 incontro con l’Associazione “Iosempredonna” che opera per diffondere la cultura della prevenzione e sostenere le donne che vivono o hanno vissuto l’esperienza del cancro al seno. La presidentessa, Pinuccia Musumeci, illustrerà le attività dell’associazione e il progetto “La scrittura come terapia”, scaturito dalla sua esperienza personale, che sottolinea il potere della scrittura come terapia naturale, che non sostituisce le cure, ma le supporta. Da questo progetto prende vita il premio letterario, ad oggi alla quindicesima edizione, di ‘Donna sopra le Righe‘ che nasce dall’immagine, semplice e realistica, di una donna china sopra le righe di un foglio per fermare le sue emozioni nel percorso di malattia. Seguiranno delle letture, a cura di Paolo Cappelli e Gaia Lorenzetti con accompagnamento musicale di Francesca Menchini, selezionate dagli scritti delle donne che hanno partecipato alle varie edizioni del concorso.
Sabato 11, alle ore 17.00, conferenza della d.ssa Valeria Acconcia, archeologa dell’Istituto Centrale per l’Archeologia: Noi e le altre: la condizione femminile nel mondo etrusco e italico. La condizione femminile nel mondo antico è un tema molto discusso, sviluppato sulla base delle fonti storiche e archeologiche. Soprattutto per le donne etrusche, abbiamo a disposizione una grande quantità di dati che confermano la loro autonomia e il loro ruolo preminente nella società, spesso anche criticato da altre popolazioni. Quella etrusca, però, non è la sola civiltà antica della penisola che restituisce informazioni sulla vita e sul ruolo delle donne. Nel corso della conferenza sarà quindi proposto un confronto con la condizione femminile di altre aree, specialmente con quella delle popolazioni centro-italiche, per evidenziare le analogie, le differenze e, soprattutto, per riflettere insieme sui riflessi di questi aspetti nella rappresentazione delle società antiche e anche sui loro esiti in quelle moderne.