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ROMA. Istituire zone franche termali; garantire un indennizzo agli imprenditori commerciali e alberghieri e rivedere, al ribasso, gli studi di settore. Sono questi i punti salienti della proposta di legge depositata oggi, lunedì 1 giugno, come annunciato nei giorni scorsi da Franco Ceccuzzi, parlamentare del Pd e dedicata al rilancio delle tredici strutture Ex Eagat presenti in Italia, che comprendono anche la città di Chianciano Terme.
Le zone franche termali
“La creazione di zone franche – si legge nell’articolo 1 della proposta – servirebbe per attrarre la localizzazione di nuovi investimenti, orientati soprattutto alla riconversione ed alla diversificazione dell’economia locale, ancora troppo dipendente dalla monocultura termale. Una misura che sanerebbe la prolungata ed ingiusta assenza dello Stato dalla crisi produttiva del comparto termale socio-sanitario e che potrebbe essere parificata agli incentivi previsti per altri settori, come l’auto o l’edilizia. L’attrazione di nuove attività, anche di natura manifatturiera, è essenziale per aumentare i residenti e rendere praticabile il passaggio di molti volumi dall’alberghiero all’abitativo”.
Gli incentivi alla rottamazione alberghiera
L’articolo 2 della proposta di legge prevede inoltre un incentivo alla rottamazione delle licenze commerciali ed alberghiere per tutti quegli imprenditori che operano negli stabilimenti Ex – Eagat. “Questa norma – si legge nel documento – rappresenta, a tutti gli effetti, la liquidazione dell’imprenditore che, diversamente, non può realizzare un adeguato ricavo per le avverse condizioni di mercato che hanno quasi azzerato il valore delle licenze e deprezzato gli immobili. Un provvedimento che può produrre una diminuzione delle imprese operanti, una significativa riduzione dei posti letto, con la possibilità di rendere più forti e qualificate quelle che rimangono sul mercato”.
La revisione al ribasso degli Studi di Settore
Ultimo punto contenuto nella proposta di legge prevede la revisione al ribasso degli Studi di settore per gli esercizi commerciali e ricettivi nelle zone Ex-Eagat e nei quali, in presenza di un rapporto posti letto residenti pari o superiore all'1,5 per cento e si sia registrato negli ultimi 15 anni un decremento di presenze termali pari o superiore al 30 per cento.
“Con questa proposta – commenta Ceccuzzi – chiediamo al governo che venga istituita una dose massiccia di agevolazioni fiscali per attrarre nuovi investimenti a Chianciano e per sostenere le piccole e micro imprese in questa fase di recessione che si aggiunge alla crisi storica delle città. La riconversione e riqualificazione urbana di Chianciano che vuole realizzare Gabriella Ferranti può essere favorita da una legislazione fiscale che istituisca le Zone Franche termali con le quali lo Stato finalmente riconosca il disagio che questi territori a vocazione termale socio-sanitarie hanno subito per molti anni. Se il centrodestra fa sul serio quando dice che manderà aiuti a Chianciano perché non si impegna ad approvare subito questa legge che aiuta le piccole e medie imprese della città?”.