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PIANCASTAGNAIO. I comunicati ufficiali parlano di "bilancio più che positivo, nonostante il tempo incerto, per i tre giorni di musica e animazione del Festival "L'Amiata canta De Andrè" e del Premio "Rocca d'oro", dedicato alle cover band di De Andrè.
L'iniziativa – nata dalla collaborazione tra il Comune pianese e le associazioni culturali Formula Nuova Arcadia e Osa, con il patrocinio dei Comuni di Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castiglione d'Orcia e Radicofani – è stata riproposta dopo il successo della prima edizione, promossa lo scorso anno in occasione del decennale della morte del cantautore genovese".
Probabilmente sotto il profilo strettamente musicale il giudizio è accettabile e la kermesse ha conosciuto punte di eccellenza quali il gruppo, fuori concorso, "Faber per sempre", guidato dallo storico bassista di De Andrè, Pier Michelatti, la cover band "Gli zingari del bosco" e il musicista Andrea Sani, già chitarrista e voce solista del gruppo Arcadia Faber Band.
Come l'anno scorso però si è fatta sentire la voce del Comitato Ambiente per l'Amiata contro la sponsorizzazione da parte di Enel Green Power – la manifestazione era inserita all'interno del programma "Centrali Aperte" – e "la scelta di enti e associazioni, che non hanno esitato a barattare il sentimento e l'impegno di De André con quattro miseri denari, senza minimamente turbarsi per la rapina, che ogni giorno viene perpetrata nella Terra dell'Amiata".
In un comunicato dal titolo emblematico "L'Enel si rifà l'immagine mentre distrugge il territorio", il comitato si chiede "Cosa penserebbe De Andrè" e cita le parole della Canzone Del Maggio del compianto cantautore genovese "Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
"Il Comitato Ambiente Amiata, si legge nella nota, non può tacere. Da anni lotta contro lo sfruttamento geotermico di Enel e il disastro ambientale e sociale che la multinazionale sta producendo con l'inquinamento di aria, acqua, boschi e suolo e il grave depauperamento delle risorse idriche, ricchezza irrinunciabile del territorio – il piezometro di Poggio Trauzzolo (Santa Fiora) ha mostrato ultimamente tutta la drammatica realtà dell'acquifero dell'Amiata, dimezzato dagli inizi dell'attività di Enel a oggi