Il primo cittadino di Sarteano si è incontrato con il parroco
SARTEANO. “Un incontro assolutamente cordiale, in cui abbiamo avuto modo di chiarirci e ribadire la stima personale. L’amministrazione comunale ha spiegato con trasparenza un percorso che nulla ha di politico o ideologico, al tempo stesso ho compreso il sentimento della parrocchia su questa vicenda, che ovviamente capisco e rispetto”, così il sindaco Francesco Landi commenta l’incontro con Don Fabrizio Ilari, parroco di Sarteano, che si è svolto questa mattina in comune. La questione riguarda la bocciatura da parte della Sovrintendenza della richiesta di “Installazione di un impianto fotovoltaico per l’illuminazione notturna della Croce del Monte Cetona” portata avanti dalle parrocchie dei comuni di Sarteano e Cetona.
“Come ho avuto modo di chiarire a Don Fabrizio – continua Landi – al quale mi lega un rapporto di stima ben prima di diventare primo cittadino, la mancata autorizzazione da parte della Soprintendenza all’illuminazione del Monte Cetona è una questione tecnica, e non potrebbe essere altrimenti, dato che si parla di un organo del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo che si rifà a normative nazionali. La disciplina dei beni paesaggistici classifica i nostri territori e dà indicazioni precise su quali modifiche siano possibili o meno. Siamo fortunati perché viviamo in ambienti molto belli, per questo abbiamo più tutele che in altri parti d’Italia. Ribadisco che si tratta di un parere tecnico, e non potrebbe essere altrimenti visto che indirizzare o commentare l’esito di una pratica di edilizia privata non compete ai politici, che anzi, entrerebbero in un terreno scivoloso al confine della legge”.
ll Monte Cetona è inserito in un ambito detto di pregio paesaggistico, che rientra nel SIR/SIC 98. La Croce del Cetona è un ambito tutelato ai sensi della Parte III del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 e successive modifiche (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), con DM 20 marzo 1996. Secondo quanto riportato dal parere espresso ad ottobre dalla Soprintendenza, ed in parte anticipato dalle commissioni paesaggistiche dei comuni di Sarteano e Cetona (organismi tecnici formati da professionisti interni ed esterni ai comuni), per la legge “la zona è caratterizzata da un pregevolissimo alternarsi di valli e crinali che grazie a caratteristiche geomorfologiche ed alla millenaria opera dell’uomo si configurano come un complesso di beni naturalistici e storici (…) hanno assunto eccezionali valori di singolarità”. Secondo quanto riportato nel parere della Soprintendenza, tutto ciò trova riscontro anche nel Piano paesaggistico della Regione Toscana che individua tra gli obiettivi quelli di “salvaguardare e valorizzare le visuali panoramiche che si aprono dai piccoli nuclei, poderi, case sparse e lungo i tracciati di crinale verso il paesaggio circostante”. Soprattutto il Piano paesaggistico considera necessario “tutelare e valorizzare la percezione della dorsale del Monte Cetona”, e quindi “Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: (…) contenere l’illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio (…)”. Nulla a che vedere con la presenza dei ripetitori nel crinale del monte Cetona che, essendo classificate come infrastrutture di interesse pubblico nazionale, non sono sottoposte agli stessi vincoli paesaggistici.
“Certe divisioni che sono state descritte appartengono ad un’altra epoca storica – conclude Landi – non di certo alla volontà dell’amministrazione comunale che rappresento, e che considera la comunità parrocchiale di Sarteano un patrimonio che arricchisce il ricco tessuto sociale della nostra cittadina, con tanti giovani che la frequentano e che si dimostrano attivi nella vita di tante associazioni del paese”.