di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. I Comitati per la Salvaguardia Ambientale dell'Amiata rinnovano al Prefetto di Siena Giulio Cazzella la richiesta di un sollecito incontro sulla grave situazione idrica del comprensorio amiatino, dopo che una prima richiesta avanzata nelle settimane scorse era rimasta senza riscontro.
In un loro comunicato stampa, a firma della responsabile Cinzia Mammolotti, i Comitati denunciano “la gravità della situazione in Amiata, dove le sorgenti sono al minimo storico (la sorgente Ermicciolo è passata da una portata di 160 l/s dell'agosto 2006 agli attuali 82 l/s e le sorgenti di Santa Fiora erogano una portata complessiva di 620 l/s, rispetto ai 693 l/s del novembre 2006 (dati Acquedotto Fiora, giugno 2008) e i Comuni di Abbadia San Salvatore, Radicofani e altri vengono approvvigionati con autobotti per scongiurare che i rubinetti restino a secco. La situazione, prosegue la nota dei Comitati, è aggravata dal fatto che “siamo venuti a conoscenza che i rifornimenti non verranno più effettuati dal deposito di Castel del Piano (sorgenti del Fiora), dove l'acqua comincia a mancare, ma da località esterne all'Amiata”.
I Comitati fanno inoltre presente di aver denunciato con forza a maggio scorso, attraverso una imponente manifestazione, che il bacino idrico dell'Amiata, essenziale per 700mila persone, è diminuito di ben oltre il 50 per cento e ciò non certo esclusivamente per scarsità di piogge; circa il 30 per cento della riduzione della portata delle sorgenti è causato dallo sfruttamento del vapore geotermico a fini elettrici (alta entalpia), e sempre in quella occasione i Comitati uniti di tutta l'Amiata hanno chiesto di applicare il principio di precauzione, riducendo al minimo le centrali geotermiche, appello completamente ignorato da Regione, enti locali, Province, dal prefetto stesso.
Ignorate anche le indicazioni emerse dalle relazioni degli studi appositamente commissionati, che avevano indicato alla Regione, già quasi due anni fa, la necessità di ridurre la produzione di vapore geotermico per permettere la ricarica dell'acquifero. Le risposte dell'Acquedotto del Fiora, come spesso accade, sono tranquillizzanti. L'acqua arriva nelle case, poco importa come. Intanto in questa totale indifferenza l'acquifero dell'Amiata, che alimentava "il regno delle sorgenti e delle acque potabili e termali", sta collassando e viene inquinato dai vapori geotermici forse in modo irreversibile. È acquisito ormai che lo sfruttamento geotermico sottrae acqua in quantitativi enormi agli acquiferi superficiali, ma nessuna rappresentanza istituzionale ne parla con chiarezza e trasparenza, anche se la Regione ha ormai ufficializzato che l'estrazione di vapore geotermico deve entrare nel bilancio idrico dell'Amiata”. È per questo che i Comitati chiedono un incontro urgente al Prefetto, incontro a cui devono partecipare gli assessori regionali alla Difesa del suolo e del servizio idrico Marco Betti e alla Energia Annarita Bramerini, le amministrazioni locali, l'ente gestore del Servizio Idrico Integrato Acquedotto del Fiora.