Barbetti, Federalberghi Toscana: “Tutelare chi rispetta le regole. Auspichiamo che i Comuni italiani smettano di sottoscrivere accordi con chi evade le tasse e viola le leggi”
FIRENZE. Il Consiglio di Stato ha respinto, dichiarandolo inammissibile, il ricorso presentato dalla piattaforma Airbnb che aveva chiesto lo stop ai provvedimenti in materia di tassazione per le locazioni brevi. Federalberghi Toscana accoglie positivamente questa decisione, in quanto ha sempre chiesto alle istituzioni di far rispettare anche alle multinazionali che operano online le normative che già oggi sono vigenti.
“Abbiamo da sempre richiesto la massima trasparenza del mercato, chiedendo regole uguali e la correttezza nei confronti di tutti coloro che operano in questo settore. – commenta il Presidente Daniele Barbetti – La tecnologia non deve essere strumento per evadere le imposte, ma piuttosto veicolo per migliorare la marginalità delle imprese. Le istituzioni devono impedire l’espandersi del sommerso e dell’abusivismo di massa nel settore ricettivo, tutelando chi rispetta le regole e compete lealmente sul mercato.”
Secondo quanto affermato dallo stesso ricorso di Airbnb, nel corso dell’anno 2017 gli host (i proprietari delle case messe in affitto sul portale online) avrebbero ricavato circa 621 milioni di euro, sui quali il portale avrebbe dovuto effettuare e versare ritenute per circa 130,4 milioni di euro. Adesso che il ricorso è stato dichiarato inammissibile, l’Agenzia delle Entrate potrebbe intervenire per chiedere il recupero di quanto dovuto.
“Auspichiamo che le istituzioni preposte provvedano al più presto al recupero della tassazione dovuta, in accordo con la normativa vigente e valida per tutte le imprese turistiche. – conclude il Presidente Barbetti – Auspichiamo inoltre che i Comuni italiani smettano di sottoscrivere accordi e protocolli di intesa per la riscossione e il riversamento dell’imposta di soggiorno con quegli stessi soggetti che evadono le tasse e si prendono gioco delle leggi dello Stato italiano.”