Disegno di legge Calderoli. Il consiglio comunale pianese ha approvato a maggioranza, con i voti contrari della Casa delle Libertà, l’ordine del giorno – già approvato anche dall’assemblea della Comunità montana Amiata Val d’Orcia e illustrato dal presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani – che chiede al Governo e al Parlamento di affrontare seriamente il tema della razionalizzazione dei costi del sistema politico, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali e non riducendo i livelli di partecipazione democratica. Il testo, in particolare, denuncia la mancanza di attenzione per i territori montani e l’ennesimo colpo di scure alle politiche della montagna, penalizzando i piccoli Comuni, i territori marginali e chi ci abita. “Il disegno di legge presentato da Calderoli – ha detto il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli – rappresenta una grave minaccia per il futuro delle Comunità montane e dei piccoli Comuni, che hanno una loro specificità da difendere e che richiede un’attenzione particolare, con incentivi e servizi capaci di rispondere ad esigenze dei cittadini diverse da quelle di chi abita in realtà più grandi. Anche il nostro consiglio comunale ha voluto esprimere la propria preoccupazione per il futuro dei nostri territori”.
Ordine del giorno sui crocifissi nelle aule scolastiche. L’ordine del giorno presentato dalla Casa della Libertà chiedeva un impegno, da parte del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, a difendere il crocifisso nelle aule scolastiche come segno della cultura e dell’identità nazionale, oltre che della tradizione cristiana. Il testo è stato approvato dai consiglieri della Casa delle Libertà e da cinque esponenti della maggioranza mentre è stato respinto dai consiglieri della lista civica “Prospettiva Comune”; due consiglieri del gruppo di maggioranza hanno dato voto contrario e quattro si sono astenuti. “La discussione di questo ordine del giorno – ha detto il sindaco pianese, Fabrizio Agnorelli – è stata pacata e priva di strumentalizzazioni. Nelle scuole di Piancastagnaio non c’è mai stata tensione su tale argomento e il simbolo religioso non è mai stato considerato un segno di imposizione. Comunemente, lo si ritiene un richiamo a valori culturali e a un umanesimo condiviso. La votazione variegata ha testimoniato, in larga parte, la piena libertà di giudizio che va dalla difesa irrinunciabile del simbolo religioso al netto richiamo alla laicità dello Stato, passando da chi ritiene che i valori che esso testimonia vadano vissuti e non attaccati a un muro”.
Società della Salute. Nel corso della seduta consiliare sono stati approvati all’unanimità lo Statuto e la Convenzione della Società della Salute, la nuova forma di gestione dei servizi sanitari che, anche in Amiata, riporterà la programmazione e la gestione delle politiche sanitarie in mano ai Comuni.