MONTICIANO. Il Centro regionale per l’addestramento e la qualificazione del personale addetto alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi di Iesa di Monticiano – unico in Italia per la formazione antincendio, con oltre mille persone addestrate e formate all’anno, fra le quali molti volontari, ma anche e soprattutto punto di riferimento, non solo per la Toscana, nell’azione di qualificazione e coordinamento di tutte le forze impegnate nell’attività antincendio – è stato visitato, oggi (28 luglio) dalla commissione Agricoltura della Regione Toscana, presieduta da Aldo Manetti, che in mattinata aveva fatti tappa anche presso il centro operativo dell’associazione di volontariato La Racchetta di Sovicille.
La doppia visita della commissione, che ha visto il presidente Manetti (Prc) accompagnato dalla consigliera Angela Notaro (An), è iniziata con la visita al centro de La Racchetta, dove ad accogliere la commissione c’erano, fra gli altri, il presidente dell’associazione La Racchetta, Filippo Grifoni, e il commissario della Comunità montana Val di Merse, Giulio Carli.
Dopo la visita la commissione consiliare si è spostata al centro formativo della Regione Toscana in località Iesa, dove vi erano il comandante dei Vigili del Fuoco della provincia di Siena, Pietro Foderà, e il vicecomandante regionale del Corpo forestale dello Stato, Quinto Fontana, oltre a dirigenti della Regione, della Provincia di Siena e dell’Associazione temporanea d’impresa che gestisce il centro.
“Non si può che dare una valutazione positiva del tipo di lavoro che si sta portando avanti a Iesa nel settore della formazione antincendio – ha detto il presidente Manetti, che ha poi aggiunto – L’importanza del lavoro che si sta facendo è accentuata dal fatto che questa attività è svolta in una realtà come quella toscana in cui il pericolo concreto degli incendi è davvero alto. Il centro di Iesa, dove vengono a formarsi operatori anche di altre regioni come ad esempio la Sicilia, è sicuramente un fiore all’occhiello per la Toscana, ma è anche il punto di un percorso iniziato ormai da molti anni in merito alla sensibilità concreta delle politiche antincendio. Non dimentichiamo che la nostra Regione negli anni ha investito risorse ed è stata fra le prime a legiferare in questa materia”. Manetti ha quindi precisato che “l’impegno da parte della commissione Agricoltura è quello di mantenere alta l’attenzione su queste problematiche” al fine di “migliorare il supporto legislativo”.
Anche per la consigliera Notaro è “veramente interessante il lavoro che si sta svolgendo al centro di Iesa”, da lei definito “un luogo idoneo per coordinare le attività antincendio regionali così come d’altronde ci viene richiesto”. In merito alle attività antincendio la Notaro ha assicurato “l’attenzione della commissione Agricoltura e di riflesso del Consiglio regionale per fare in modo, se necessario, di mettere in campo gli strumenti normativi più idonei a migliorare la funzionalità del centro regionale e il coordinamento degli interventi contro gli incendi boschivi”.
Il centro di Iesa, che può essere definito una sorta di scuola regionale antincendio, coordina l’attività di vari soggetti fra cui Vigili del Fuoco, Corpo forestale dello Stato, Comuni, Province, Comunità montane, parchi regionali e tutto il settore del volontariato che, oggigiorno, coinvolge ben più di 4 mila operatori e oltre 600 operai forestali.
“Puntare sulla formazione e sulla professionalità”, ha fatto notare Manetti, “è la miglior cosa da fare”. Secondo Manetti, inoltre, “il consolidamento e il miglioramento di un centro come questo, oltre a essere importante in sé, è fondamentale anche perché a Iesa si riesce trasferire conoscenze e professionalità anche fuori dalla Toscana”.
Nel corso della giornata si è ricordato che la superficie boschiva percorsa dal fuoco è passata dai circa 25 mila ettari annui dei primi anni Settanta ai circa mille ettari degli ultimi tempi. Tuttavia, dopo che nel 2003 si è avuto un piccolo picco in negativo con oltre 4 mila ettari interessati da incendi, è dal 2004 che ci si contiene sempre sotto quota mille ettari: 847 nel 2004, 535 nel 2005, addirittura solo 396 nel 2006 e 807 nel 2007.
“Sono cifre che attestano come l’efficacia degli interventi coordinati dal centro di Iesa, ma anche l’azione di associazioni come La Racchetta, producono risultati positivi”, ha commentato la Notaro. Che tuttavia ha concluso: “Bisogna in ogni caso vigilare sempre e comunque per fare in modo che il supporto a centri e associazioni come quelle che abbiamo visitato oggi non venga mai meno e quindi produca un sempre migliore servizio antincendio”. (mc)
