"3000 cittadini hanno condiviso il progetto chiedendo il diritto a esprimere un’opinione con la forma più importante di democrazia diretta che è il referendum"
CRETE SENESI. “Noi crediamo che la fusione porti importanti benefici mentre loro si accontentano della situazione attuale. Noi pensiamo che un grande comune possa creare occasioni di sviluppo e veicoli importanti investimenti che migliorino le condizioni di vita delle nostre comunità. Loro stanno bene così. Noi guardiamo al futuro. Loro al passato”. Questo stralcio del comunicato giunto oggi alla nostra redazione non difetta certo di chiarezza. Non sono trascorsi molti giorni dal battesimo a Rapolano Terme del Comitato per il NO alla fusione con Asciano che già la compagine che aveva promosso la raccolta delle firme per la fusione ha preso le sue forme di comitato a sostegno della stessa. Le firme erano state raccolte in entrambi i territori sia da esponenti del Movimento 5 Stelle che del PD. Esse sono state già depositate presso la Regione Toscana e, a meno di sorprese, il prossimo autunno si potrebbe già votare per il referendum sulla fusione. Il clima quindi è già da pre-campagna referendaria.
“Un gruppo di cittadini di entrambi i comuni, gente proveniente da esperienze politiche e sociali diverse, ha creato ormai 6 mesi fa il comitato della raccolta delle firme” – spiega Donato Chiezzi che è uno dei due portavoce di Sì al Comune Unico delle Crete Senesi – “Prima di cominciare la raccolta abbiamo indetto delle assemblee cittadine in entrambi i territori per illustrare i vantaggi della fusione e 3000 cittadini hanno condiviso il progetto chiedendo il diritto a esprimere un’opinione con la forma più importante di democrazia diretta che è il referendum” – conclude il portavoce. Il dibattito quindi è già entrato nel vivo e, come consuetudine nei piccoli centri, attraversa schieramenti, territori e famiglie e tiene banco nelle discussioni. Certo che non mancano gli spunti di riflessione. “Accusare il Comune di Asciano di voler annettere Rapolano è ingeneroso nei confronti degli oltre 1300 rapolanesi che hanno firmato perché la consultazione avesse luogo” – prosegue il comunicato – Affermare che gli stessi sono stati ingannati offende la loro intelligenza. Affermare che il capoluogo del nuovo eventuale comune sarà Asciano e paventare la soppressione dei servizi di cui gode Rapolano denota la mancanza assoluta di conoscenza delle nostre proposte con l’aggravante di creare paure e fare leva sul più cupo campanilismo..”. Insomma, ce n’è già abbastanza su cui potersi confrontare nei prossimi mesi.
Comitato per il SI al Comune Unico delle Crete Senesi