Il gruppo che si oppone alla nascita di un Comune unico Montepulciano-Torrita critica le scelte della Giunta torritese

TORRITA DI SIENA. Come anticipato nel post di ieri ci hanno oscurato.
Oggi la Giunta Comunale di Torrita di Siena ha deliberato di non concederci gli spazi per la propaganda indiretta, cioè non potremo affiggere i nostri manifesti elettorali, che sono già pronti da diversi giorni.
Però vogliamo sottolineare che proprio l’odierna delibera di giunta è la conferma della volontà di nascondere le idee di questo comitato e conferma l‘illegittimità della delibera del giorno 8 ottobre scorso, che prorogava i termini per la richiesta degli spazi referendari, ad uso e consumo di chi, forse, se ne era dimenticato.
Infatti la giunta, oggi, ha deliberato senza tenere conto della proroga concessa, rinnegando, in pratica, ciò che essa stessa aveva deciso dieci giorni fa.
Si è attenuta alla normativa, che fissava nel 34.mo giorno antecedente al referendum il termine ultimo per la richiesta degli spazi (come da sempre da noi sostenuto).
Dopo il rifiuto da parte nostra ad accettare anche chi, come il comitato del si, aveva fatto la domanda dopo la scadenza dei termini, come già ci avevano anticipato, hanno confermato la nostra esclusione (benché avessimo fatto la richiesta nei tempi previsti dalla legge nazionale), avvalendosi di una normativa lacunosa e interpretata in modo restrittivo, negandoci quindi uno spazio di democrazia. Quindi se avessimo accettato la loro delibera di proroga ci avrebbero concesso gli spazi; non abbiamo accettato di avallare l’aggiramento della legge.
In tutta la storia referendaria italiana, siamo il primo Comitato a cui è stato negato lo spazio per la propaganda.
In questo contesto assistiamo a continue violazioni della legge che vedono il nostro primo cittadino continuare imperterrito a propagandare il SI ( interviste sui giornali, iniziative pubbliche, messaggi sui social network, ecc) quando ciò è espressamente vietato dalla legge. Confidiamo che le autorità preposte pongano fine a questo oltraggio alle regole e riportino il confronto sul Referendum in un ambito democratico rispettoso delle regole.