MONTEPULCIANO. Questa mattina (6 ottobre), i Carabinieri hanno denunciato un ragazzo di 24 anni, studente, per il reato di produzione di sostanze stupefacenti. I Carabinieri avevano notato nei pressi di una frazione del Comune di Montepulciano, all’interno di un campo agricolo coltivato ad alberi da frutta, la presenza di alcune piante di canapa indiana.
I militari sono così risaliti al proprietario del terreno ed hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione dove viveva, poco distante dal campo agricolo. Sono state sequestrate le piante di canapa indiana ancora in coltivazione, altre piante poste nel balcone per l’essiccazione, altre appese all’interno della soffitta assieme ad una scatola di cartone, contenente foglie già essiccate e pronte per ricavarne la marijuana. In tutto, il quantitativo sequestrato comprendeva l’equivalente di 9 piante, oltre a strumenti utilizzati per la lavorazione ed il confezionamento, come macinini, forbici, coltelli, fiale. Una volta lavorata, la sostanza stupefacente veniva posta all’interno di barattoli di vetro e lì conservata per la consumazione diretta da parte del produttore e molto probabilmente anche per la cessione ad assuntori della zona.
Il giovane aveva acquistato i semi di canapa indiana via internet e si era dedicato da qualche tempo alla coltivazione delle piante, utilizzando anche un manuale intitolato “del canapicolture” che spiegava minuziosamente le procedure per la coltura della canapa indiana e l’utilizzazione delle infiorescenze per la preparazione della marijuana.
I militari sono così risaliti al proprietario del terreno ed hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione dove viveva, poco distante dal campo agricolo. Sono state sequestrate le piante di canapa indiana ancora in coltivazione, altre piante poste nel balcone per l’essiccazione, altre appese all’interno della soffitta assieme ad una scatola di cartone, contenente foglie già essiccate e pronte per ricavarne la marijuana. In tutto, il quantitativo sequestrato comprendeva l’equivalente di 9 piante, oltre a strumenti utilizzati per la lavorazione ed il confezionamento, come macinini, forbici, coltelli, fiale. Una volta lavorata, la sostanza stupefacente veniva posta all’interno di barattoli di vetro e lì conservata per la consumazione diretta da parte del produttore e molto probabilmente anche per la cessione ad assuntori della zona.
Il giovane aveva acquistato i semi di canapa indiana via internet e si era dedicato da qualche tempo alla coltivazione delle piante, utilizzando anche un manuale intitolato “del canapicolture” che spiegava minuziosamente le procedure per la coltura della canapa indiana e l’utilizzazione delle infiorescenze per la preparazione della marijuana.