COLLE VAL D'ELSA. Gli oggetti della collezione di Amedeo Collalti, professore di filosofia non vedente scomparso nel 2004, sono stati donati alla biblioteca comunale “Marcello Braccagni” dalla moglie Maria Giorgi.
La ricca collezione comprende anche un testo illustrato sull’utilizzo della macchina da scrivere, la dattilobraille, che ha sei tasti per la scrittura, un tasto per lo spazio fra una parola e l'altra, uno per ritornare indietro di una battuta e uno per dare l'interlinea e avanzare, così, alla riga successiva; una tavoletta-guida per apporre la propria firma con alfabeto normale; una sveglia elettrica che fornisce a voce e sul display le ore, le date e i fusi orari in diverse lingue; un orologio da polso con le ore in Braille; un convertitore sonoro euro-lire; un rilevatore per banconote delle vecchie lire false e un opuscolo illustrativo su come contattare, in modo corretto, una persona non vedente.
Amedeo Collalti era nato a Roma nel 1920. Negli anni ’30 si era trasferito a Napoli, dove aveva iniziato gli studi. Successivamente, insieme alla famiglia, si era trasferito a Colle di Val d’Elsa, dove il padre, vetraio, aveva iniziato a lavorare nelle vetrerie della città. Amedeo Collalti si era, poi, laureato in filosofia all’Università di Firenze. Nel 1962 si era sposato con Maria Giorgi, di origini marchigiane. Non vedente dalla nascita, ma determinato a intraprendere la carriera di insegnante, Collalti aveva ottenuto l’abilitazione all’insegnamento con la presenza di un accompagnatore. La sua carriera scolastica, accompagnato dalla moglie in ogni sua tappa, era iniziata al liceo di Montepulciano. Successivamente, dopo aver chiesto il trasferimento a Colle di Val d’Elsa per motivi familiari, aveva insegnato lettere ai ragazzi delle scuole medie colligiane e, poi, filosofia agli studenti dell’Istituto magistrale “San Giovanni Bosco”, ospitato allora nel Conservatorio di San Pietro, in Colle Alta. Lì Amedeo Collalti, che era diventato uno dei professori “storici” della scuola colligiana, aveva chiuso la sua carriera scolastica negli anni ’80. Amedeo Collalti fu tra i fondatori della sezione senese dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e, negli anni ’70, ricevette la medaglia di Cavaliere della Repubblica dall’allora Capo di Stato, Giuseppe Saragat.
La ricca collezione comprende anche un testo illustrato sull’utilizzo della macchina da scrivere, la dattilobraille, che ha sei tasti per la scrittura, un tasto per lo spazio fra una parola e l'altra, uno per ritornare indietro di una battuta e uno per dare l'interlinea e avanzare, così, alla riga successiva; una tavoletta-guida per apporre la propria firma con alfabeto normale; una sveglia elettrica che fornisce a voce e sul display le ore, le date e i fusi orari in diverse lingue; un orologio da polso con le ore in Braille; un convertitore sonoro euro-lire; un rilevatore per banconote delle vecchie lire false e un opuscolo illustrativo su come contattare, in modo corretto, una persona non vedente.
Amedeo Collalti era nato a Roma nel 1920. Negli anni ’30 si era trasferito a Napoli, dove aveva iniziato gli studi. Successivamente, insieme alla famiglia, si era trasferito a Colle di Val d’Elsa, dove il padre, vetraio, aveva iniziato a lavorare nelle vetrerie della città. Amedeo Collalti si era, poi, laureato in filosofia all’Università di Firenze. Nel 1962 si era sposato con Maria Giorgi, di origini marchigiane. Non vedente dalla nascita, ma determinato a intraprendere la carriera di insegnante, Collalti aveva ottenuto l’abilitazione all’insegnamento con la presenza di un accompagnatore. La sua carriera scolastica, accompagnato dalla moglie in ogni sua tappa, era iniziata al liceo di Montepulciano. Successivamente, dopo aver chiesto il trasferimento a Colle di Val d’Elsa per motivi familiari, aveva insegnato lettere ai ragazzi delle scuole medie colligiane e, poi, filosofia agli studenti dell’Istituto magistrale “San Giovanni Bosco”, ospitato allora nel Conservatorio di San Pietro, in Colle Alta. Lì Amedeo Collalti, che era diventato uno dei professori “storici” della scuola colligiana, aveva chiuso la sua carriera scolastica negli anni ’80. Amedeo Collalti fu tra i fondatori della sezione senese dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e, negli anni ’70, ricevette la medaglia di Cavaliere della Repubblica dall’allora Capo di Stato, Giuseppe Saragat.