
COLLE DI VAL D'ELSA. Il Museo civico e diocesano d’arte sacra di Colle di Val d’Elsa torna a disposizione della città con nuove prospettive di sviluppo. Dopo la chiusura per alcuni mesi per permettere il rifacimento del tetto, la struttura museale ospitata al secondo piano del Palazzo dei Priori, in Via del Castello, 64 sarà riaperta ufficialmente al pubblico venerdì (26 giugno) alle ore 17.30. Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Colle di Val d’Elsa, Paolo Brogioni; il parroco dell’Arcipretura dei Santissimi Marziale e Alberto e della parrocchia di S. Caterina, Don Giuseppe Acampa; il dirigente del settore musei, aree archeologiche, valorizzazione dei beni culturali e cultura della memoria della Regione Toscana, Claudio Rosati; il presidente della Fondazione Musei Senesi, Gianni Resti; il direttore generale della Fondazione Musei Senesi, Luigi Maria Di Corato; il Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, Gabriele Borghini e Alessandro Bagnoli, in rappresentanza della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto.
Il Museo civico e diocesano d’arte sacra, inaugurato nel giugno del 1995, riunisce le collezioni del Museo civico – nato all’inizio degli anni Venti del Novecento per volontà della “Società degli amici dell’arte” – e del Museo d’arte sacra – che si formò alla fine degli anni Sessanta in ricordo dell’ultimo Vescovo residente a Colle di Val d’Elsa, monsignor Francesco Niccoli. Il patrimonio conservato al suo interno è ampio e comprende le antiche testimonianze artistiche provenienti dal territorio diocesano e la produzione dei pittori locali attivi fra l’Ottocento e il Novecento. Tra le più importanti acquisizioni figurano la pala quattrocentesca dipinta dal senese Guidoccio Cozzarelli; le tele del fiorentino Donato Mascagni e del genovese Giovan Battista Paggi, risalenti all’epoca a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento; il ritratto di Angelo Puccinelli; le numerose opere di Antonio Salvetti e due paesaggi dipinti da Mino Maccari e Vittorio Meoni.
Il risanamento del tetto del museo ha reso possibile un intervento di conservazione di alcuni stemmi frammentari di priori in carica fra la seconda metà del Trecento e il secolo successivo, rimasti nascosti per molti anni sotto il soffitto in legno. I lavori nel sottotetto, inoltre, hanno reso possibile il ritrovamento di alcuni manufatti artistici, tra cui un affresco staccato attribuibile al pittore fiorentino Pier Francesco di Bartolomeo, attivo nei centri della Valdelsa fra gli anni Settanta e Novanta del Quattrocento. Allo stesso pittore il direttore del museo colligiano, Patrizia La Porta ha recentemente attribuito anche gli affreschi graffiti realizzati sulla facciata del Palazzo dei Priori. La riapertura del Museo civico e diocesano d’arte sacra offrirà anche l’occasione per presentare il progetto della nuova sede espositiva nell’ex Conservatorio di San Pietro, che accoglierà il patrimonio conservato nel Palazzo dei Priori.