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COLLE VAL D’ELSA. Da Su per Colle riceviamo e pubblichiamo
“Preso atto di quanto è stato recentemente dichiarato dalla società “Siena Casa” e dai rappresentanti delle opposizioni di Colle di Val d’Elsa sulla questione relativa allo stabile sito tra via Beltramini e via Usimbardi, noto come “Palazzo Branconi”, l’associazione “Su per Colle” ha ritenuto indispensabile fornire una rappresentazione maggiormente corrispondente alla realtà.
Per prima cosa, appare necessario rammentare quale è stato il percorso che ha portato alla situazione attuale: le amministrazioni precedenti, targate Partito Democratico, in accordo con “Siena Casa”, hanno avviato, già diversi anni fa, un procedimento volto alla permuta tra l’ex Palazzo Branconi, di proprietà della ASL, e Palazzo Bertoni, attuale sede del Centro di Salute Mentale, di proprietà comunale ma in comodato d’uso gratuito all’Asl, con l’obiettivo di realizzare, all’interno di Palazzo Branconi, circa dieci alloggi ERP, grazie anche ad un finanziamento che sarebbe stato erogato dalla Regione Toscana alla stessa “Siena Casa”; il decreto di finanziamento del progetto risale al febbraio 2011, è perciò evidente come la progettazione dell’opera sia addirittura antecedente. Negli anni successivi nessuno dei soggetti coinvolti è riuscito non soltanto a dare inizio ai lavori, ma neanche a formalizzare la permuta. Dopo il 2014, nonostante l’amministrazione Canocchi avesse predisposto in bilancio le somme necessarie per dare inizio all’opera di ristrutturazione del palazzo (resa necessaria a causa del deterioramento dello stesso durante gli anni trascorsi), l’azienda “Siena Casa” ha rifiutato di realizzare l’opera, facendo così decadere il finanziamento regionale. Ci preme sottolineare che il Comune di Colle non ha mai rinunciato al finanziamento, poiché era stata proprio “Siena Casa” a partecipare al bando; si evince quindi facilmente che i fondi erano nella disponibilità dell’azienda per la realizzazione degli alloggi Erp, e non del Comune, come ha fatto intendere l’Amministratore Delegato di “Siena Casa”, Claudio Botarelli in una recente intervista.
Per quanto concerne le critiche ricevute da parte delle opposizioni, oltre a sottolineare nuovamente, se ce ne fosse la necessità, che l’intero progetto relativo alla permuta è stato studiato e avviato dalle amministrazioni precedenti, i cui esponenti sembrano avere memoria breve, e che l’attuale amministrazione si è trovata a dover semplicemente rispondere ad una situazione ampiamente deteriorata e a decisioni ormai prese, ci sembra necessario far notare che le opposizioni, oltre che addossare la colpa all’attuale amministrazione, non sono state in grado di presentare alcuna proposta alternativa all’opzione dell’inserimento dello stabile nel piano delle alienazioni, unica ipotesi ritenuta percorribile dall’amministrazione una volta scomparso il finanziamento per la realizzazione degli alloggi.
Riteniamo che la volontà dell’amministrazione comunale sia quella di favorire e supportare tutte le azioni rivolte alle fasce deboli della popolazione, come richiesto dalla situazione attuale e dai principi fondativi della stessa attività di amministrazione. A dimostrazione che le intenzioni del Comune erano quelle di consegnare a “Siena Casa” il palazzo nelle condizioni ottimali per la realizzazione dell’opera di trasformazione i lavori di ristrutturazione sono iniziati nel preciso momento in cui la permuta è stata formalizzata.