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“Il segnalibro – afferma Paolo Brogioni, sindaco di Colle di Val d’Elsa – era già stato proposto alcuni anni fa per far conoscere la storia della città, riscuotendo attenzione e interesse da parte dei bambini e dei ragazzi delle scuole colligiane. Quest’anno abbiamo voluto riproporre questo strumento, ancora insieme all’Associazione Pro Loco, per stimolare una maggiore conoscenza e un maggiore rispetto di norme che sono essenziali per mantenere il decoro urbano e l’immagine della città, nel rispetto del patrimonio pubblico, che, in quanto tale, appartiene a tutti i cittadini. I bambini sono attenti ad iniziative di questo genere e l’auspicio è di poter raggiungere, tramite loro, anche le famiglie, stimolando un rispetto civico sempre maggiore per la città”. “Il messaggio che vogliamo dare attraverso il segnalibro – aggiunge Mario Gelli, presidente dell’Associazione Pro Loco – dovrà essere diffuso anche con altri strumenti, portando avanti un’operazione di promozione e di conoscenza dei comportamenti civici che ogni cittadino deve tenere quotidianamente per rispettare Colle di Val d’Elsa e il suo patrimonio ambientale, storico e architettonico”.
Il segnalibro ricorda la storia del gonfalone a partire dal XII secolo, quando i colligiani si organizzarono in comune autonomo dandosi proprie leggi e scelsero come stemma una testa di cavallo – simbolo di generosità, vittoria e libertà – di colore rosso su sfondo argenteo. Il colore rosso significa audacia e fortezza, mentre il campo argenteo è simbolo di concordia e clemenza. Nel 1349, quando Colle di Val d’Elsa fu sottomessa a Firenze, al cavallo furono applicate le briglie, tenute unite da un giglio fiorentino. Lo stemma è rimasto invariato fino al 2002, quando il consiglio comunale ha deliberato di tornare all’immagine originale, senza le briglie. In quella occasione, sono stati inseriti una corona d’oro turrita e due rami, uno di alloro e uno di quercia, tenuti insieme da un fiocco tricolore.
Sul retro, invece, i sette articoli ricordano alcuni divieti ed obblighi fondamentali per il vivere civile, quali il divieto di danneggiare o deturpare gli impianti di pubblica illuminazione, gli edifici pubblici, i monumenti o altri beni della comunità; di condurre cani o altri animali in giardini o parchi pubblici; di danneggiare alberi, aiuole e strutture nelle aree pubbliche; di consumare acqua potabile per irrigazione o altri usi diversi dal consumo domestico; di gettare immondizia sul suolo pubblico e di disturbare la quiete pubblica con ogni forma di rumore. A tutto questo si aggiungono l’obbligo, per chi conduce cani sul suolo pubblico, di ripulire gli escrementi degli animali con apposita paletta o altri strumenti idonei.