COLLE DI VAL D'ELSA. Colle di Val d’Elsa ha ricordato ieri (21 febbraio) il bombardamento aereo compiuto dalle forze Alleate nel febbraio del 1944 che costò la vita a 61 colligiani. Il 66esimo anniversario dell’evento è stato commemorato con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai Caduti in Piazza Arnolfo, accompagnata dalla Filarmonica “Vincenzo Bellini” e alla presenza di una delegazione composta dal presidente del consiglio comunale – in rappresentanza del Comune colligiano – da rappresentanti della sezione Anpi di Colle di Val d’Elsa, dell’Associazione Pro Loco e di altre associazioni colligiane.
Nel corso del suo intervento, il presidente del consiglio comunale ha ribadito la necessità di non dimenticare la storia e le atrocità della guerra – che ancora oggi, in alcune parti del mondo, è presente o è un ricordo recente – sottolineando il dovere delle istituzioni di promuovere sempre la memoria, coinvolgendo tutti i cittadini che si riconoscono nei principi costituzionali e, in particolare, le scuole. Solo attraverso la conoscenza della storia e la salvaguardia della memoria, infatti, è possibile lavorare perché ciò che è stato non si ripeta e possa realizzarsi il passaggio di testimone tra chi oggi racconta il periodo bellico, perché lo ha vissuto, e chi, domani, dovrà continuare a raccontarlo, pur non avendolo vissuto.
Nel corso del suo intervento, il presidente del consiglio comunale ha ribadito la necessità di non dimenticare la storia e le atrocità della guerra – che ancora oggi, in alcune parti del mondo, è presente o è un ricordo recente – sottolineando il dovere delle istituzioni di promuovere sempre la memoria, coinvolgendo tutti i cittadini che si riconoscono nei principi costituzionali e, in particolare, le scuole. Solo attraverso la conoscenza della storia e la salvaguardia della memoria, infatti, è possibile lavorare perché ciò che è stato non si ripeta e possa realizzarsi il passaggio di testimone tra chi oggi racconta il periodo bellico, perché lo ha vissuto, e chi, domani, dovrà continuare a raccontarlo, pur non avendolo vissuto.