POGGIBONSI. A posteriori delle polemiche sollevate sul nuovo complesso Cimamori dall’associazione di tutela ambientale Italia Nostra e da parte di Forza Italia Poggibonsi, ma sopratutto in relazione alla replica del Comune, il gruppo di opposizione poggibonsese risponde con concreti esposti di denuncia:
“Sul complesso Cimamori, sorto al posto del ex Consorzio Agrario, l’Amministrazione Comunale sembra essere stata toccata proprio in un nervo scoperto. Lo dimostra la tempestività con la quale ha replicato alla nostra denuncia. E pensare che era rimasta silente e inerme sin quando solo Italia Nostra aveva sollevato il problema! Questo dimostra che esiste davvero qualcosa di personale nei confronti della nostra forza di opposizione. E le repliche non riguardano tanto i contenuti che stiamo denunciando, ma sono gratuite ed esplicite accuse verso chi li sta avanzando, tanto per demonizzare ogni intervento di chi non approva questo sistema. Per meglio denunciare la situazione, Forza Italia Poggibonsi ha comunque depositato agli uffici di competenza della Regione Toscana, della Provincia di Siena, della Soprintendenza dei Beni Ambientali nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri, una puntuale documentazione relativa alle autorizzazioni concesse per la realizzazione del complesso Cimamori. Intervento necessario per tentare di far chiarezza e salvaguardare l’interesse dei cittadini coinvolti nelle compravendite di tali fabbricati. In base alle dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale, gli stessi cittadini coinvolti in quelle compravendite non avranno pertanto nessun ostacolo da parte del Comune a ricevere una documentazione liberatoria che dichiara il corretto iter procedurale dell’esecuzione degli immobili. A nostro avviso però, le cose non sono così semplicistiche; anzi, abbiamo la certezza che nel completamento delle procedure di autorizzazione, qualche tassello sarebbe mancante. Proprio in virtù di quest’aspetto denunciato agli organi di competenza, si è invece provveduto a cementificare volumetrie in eccesso a quanto oggettivamente costruibile. I fabbricati realizzati sono oggettivamente troppo vicini a quelli contermini, sono immediatamente a ridosso sia di strade di primaria circolazione sia di strade previste come pubbliche per accedere a spazi a verde e a parcheggio, dando un avvertibile senso di affogamento. L’aspetto che dovrà essere appurato, per il quale occorrerà un lungo iter procedurale, farà emergere che prima dell’inizio della costruzione non sono state richieste le autorizzazioni indispensabili sul piano attuativo alla Sopraintendenza dei Beni Ambientali, elemento fondante e vincolante per iniziare la fase esecutiva. E’ doveroso anche sottolineare che l’area su cui è stato fabbricato il nuovo edificio è sottoposta a vincolo paesaggistico e il non aver seguito certi passaggi equivale a tentare di passare dalla porta di servizio per evitare di entrare dall’ingresso principale, facendosi trovare in platea a spettacolo iniziato.”