Le lezioni hanno permesso di aumentare le conoscenze sui problemi della terza età: i partecipanti si sono resi disponibili a “mettersi in gioco” per raggiungere coloro che sono "irraggiungibili" o "ai margini" del mondo sociale.
Partendo dal significato del volontariato e su quali sono i limiti entro il quale deve rimanere il suo campo d’azione, il corso ha posto l’accento sull’invecchiamento e sull’assistenza psicofisica da erogare agli anziani in difficoltà. Durante le lezioni si è parlato di invecchiamento attivo da parte di Mauro Giannelli, segretario della Consulta del volontariato presso il forum nazionale del terzo settore. Inoltre, delle malattie dell’invecchiamento con Vittorio Grassi, della conoscenza dei farmaci tradizionali con Alessandro Radicia e della medicina complementare con Fausto Liserani. Coniugando la teoria alle esperienze pratiche, è stato anche possibile incrementare la conoscenza di tecniche comunicative con Elisa Francesca Chicchi e, durante il tirocinio, è stato possibile sperimentare attività ludico ricreative con Massimiliano Minotti.
I partecipanti al corso hanno commentato che il ciclo di incontri è servito per “andare oltre agli schemi mentali abituali e per imparare a conoscere meglio sé stessi ed il modo di porsi in relazione con gli altri”. Sull’esperienza pratica svolta in parte alla casa di riposo Morviducci hanno ammesso di sentirsi “tristi e a volte impotenti di fronte alla malattia” ma che, alla fine del percorso, sono usciti “rafforzati” e sono stati lieti di aver condiviso con gli ospiti della residenza ricordi che li hanno accompagnati nel corso della vita. I partecipanti hanno compreso il messaggio che la presidente dell’Ada Nellina Quitti e la progettista del corso Barbara Bertocci volevano trasmettere. La strada per “raggiungere gli irraggiungibili” è sicuramente lunga e complessa ma il volontariato la deve percorrere per rafforzare tutte quelle reti sociali già operanti nel territorio e creare un’integrazione tra i servizi.