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CHIUSI. Operazione compiuta o, meglio, scommessa vinta per il vecchio ospedale di Chiusi. Soppresso tra qualche polemica per essere sostituito da quello di Nottola, l’edificio è stato completamente ristrutturato. L’ultima inaugurazione, appena avvenuta, è relativa a una nuova destinazione funzionale degli ultimi 600 metri disponibili, adibiti a centro di riabilitazione e di logopedia, fiore all’occhiello di una rete di centri riabilitativi con un regia provinciale e alcuni riferimenti di zona (Nottola, evidentemente, per la Val di Chiana), capaci di portare in “periferia” tutta la migliore assistenza possibile.
Un’organizzazione invidiabile, secondo un sistema all’avanguardia che potrebbe ricevere una certificazione di “eccellenza”.
A Chiusi, per dire, sono operativi cinque fisioterapisti e un logopedista, sono in funzione la laserterapia, la magnoterapia, l’elettroterapia e quella a ultrasuoni, oltre a professionalità e attrezzature per far fronte a qualsiasi esigenza riabilitativa dopo una prima diagnosi a Nottola.
Il resto della struttura di Chiusi svolge servizi socio-sanitari che integrano quelli di un normale ospedale, assai utili a larghe fasce di popolazione, con risposte a esigenze immediate dei residenti. Qui si trovano una residenza sanitaria assistita per ventuno anziani, un centro diurno per quindici persone non autosufficienti, un poliamburatorio con una quindicina di specialità, un centro di assistenza per malattie mentali, un centro per disabili. Inoltre c’è la sede dell’assistenza domiciliare di zona, del medico di guardia, della commissione per l’invalidità civile.
Chiusi è anche un centro amministrativo per la prenotazione visite, i prelievi e il ritiro dei risultati delle analisi. Insomma, le funzioni indispensabili per prevenire o curare ci sono tutte (e il numero del personale presente è analogo a quello del vecchio ospedale), a parte ovviamente per quei casi che richiedono una degenza ospedaliera. Soddisfazione per il sindaco Luca Ceccobao, che insieme al presidente della Società per la salute Andrea Rossi e al direttore di zona dell’azienda Usl 7 Gian Guido Pintus ha inaugurato il nuovo centro, con la consapevolezza di dare risposte concrete ai cittadini dopo i timori legittimi della chiusura dell’ospedale. I fatti hanno dimostrato che, attraverso le trasformazioni degli ultimi anni, il livello dei servizi sanitari è notevolmente cresciuto sia per qualità che per capillarità dell’offerta.