FIOM CGIL: “L’incontro del 4 dicembre è l’ultima speranza per i 25 dipendenti”
CHIUSI. “Resta meno di un mese – annuncia la FIOM CGIL – per risolvere i problemi della TSW di Chiusi e dare una speranza ai circa 25 dipendenti in cassa integrazione!”.
Nata a fine 2012 dalle ceneri di un ramo della Edilcentro di Chiusi e presentata come soluzione occupazionale alla proposta concordataria (poi fallimento) di Edilcentro Servizi, Tuscan Steel Works, totalmente controllata da INVIMA srl, aveva proposto grandi progetti: rilevare le due commesse pubbliche importanti aprendosi al mercato, con prospettive di portare a breve tempo l’organico, che in partenza era di 25 unità, ad almeno 60 lavoratori, proponendosi quindi il riassorbimento di buona parte degli esuberi della precedente gestione.
“Purtroppo, fin da subito, – spiega il sindacato – le promesse sono restate tali: l’Azienda è sopravvissuta senza un euro di investimenti da parte della controllante e senza l’arrivo delle liquidità promesse, mettendo in atto accordi capestri con alcuni installatori che anticipavano risorse per l’acquisto di materiali e soprattutto contando sul forte grado di sopportazione dei dipendenti, che hanno continuato a lavorare pur subendo ritardi nei pagamenti degli stipendi e addirittura trovando autonomamente nuovi clienti in una specie di autogestione, vista la mancanza di qualsiasi piano industriale serio”.
“Alla fine – prosegue la FIOM – i ritardi nelle operazioni di consegna delle lavorazioni e le alchimie messe in atto per alcuni sub-appalti hanno portato al blocco di alcuni pagamenti, al recesso delle commesse da parte dei committenti, in primis il Ministero della Difesa per l’hangar all’interno dell’aeroporto di Pisa, e alla volontà di aziende partners di sciogliere l’ATI (associazione temporanea di impresa) in corso con TSW. L’Azienda, invece di tentare un colpo di reni per mantenere le imponenti commesse pubbliche (nel complesso oltre 20 milioni di euro), ha inspiegabilmente rimosso l’Amministratore insediando Roberto Chiodelli, professionista che sembrerebbe gestire buona parte delle aziende ‘salvate’ da INVIMA srl in maniera fredda e distaccata con il solo scopo di portarle alla chiusura senza ripercussioni per la proprietà, mirando quindi al solo ritorno economico”.
“Da tempo e da soli – sottolinea l’organizzazione sindacale – abbiamo coinvolto tutte le istituzioni del territorio, raccogliendo l’attenzione del Comune, della Provincia, del Prefetto di Siena e della Regione Toscana, ma l’assurdo silenzio e la mancanza di qualsiasi volontà di collaborazione mostrata dall’Azienda fino ad oggi ha reso difficile ogni tentativo di intervento. Anche nell’incontro in Regione di qualche settimana fa l’Azienda, come in passato, non si è palesata, ha solo fatto sapere che fin dal giugno 2015 aveva presentato proposta di concordato liquidatorio ma che tale procedura era stata sospesa per dubbi di competenza, visto che nel frattempo aveva spostato su Milano la propria sede legale”.
Da qualche giorno il Tribunale di Siena ha decretato la propria competenza e quindi l’Azienda può presentare il piano del concordato. Ora però è corsa contro il tempo, visto che il riordino degli ammortizzatori sociali prevede l’impossibilità dal 2016 di accedere alla CIGS per questo tipo di procedure. Da qui la fremente attesa della FIOM CGIL per il tavolo istituzionale già convocato in Regione per il 4 dicembre, non solo per la questione del sostegno economico ai lavoratori che oggi, dopo la crisi SELP (per alcuni), EDILCENTRO e TSW, sono veramente allo stremo, ma anche per trovare investitori interessati al salvataggio del sito produttivo di Chiusi.