CHIUSI. Due iniziative dal profondo significato hanno caratterizzato le celebrazioni che la Città di Chiusi, insieme alla locale sezione Anpi (associazione nazionale partigiani italiani) ha organizzato in occasione del 73° anniversario della liberazione dalle truppe nazi-fasciste. Il primo momento di riflessione è stato al cimitero di guerra del Commonwealth di Foiano della Chiana dove sono sepolti alcuni soldati, molti dei quali volontari, che hanno preso parte alle battaglie che si sono combattute a Chiusi (battaglia del Teatro) e nei territori limitrofi. Il secondo momento di commemorazione è stato vissuto nei pressi della Tomba della Pellegrina luogo nel quale furono uccise due bambine sotto i colpi di cannone, di 7 e 10 anni del collegio GILE, perché scambiate nei boschi, dove si erano rifugiate dopo che il centro storico era stato fatto sfollare, per soldati tedeschi a causa della mantellina che indossavano. Per ricordare questo triste episodio è stata apposta una targa dal sindaco e dagli assessori della giunta anche alla presenza dei famigliari di Loris Scricciolo che durante la sua vita si è molto impegnato per far sì che questo episodio della nostra Storia non venisse dimenticato.
“Il 26 giugno di 73 anni fa – dichiara l’assessore alla memoria Sara Marchini – per la nostra città è finito un incubo che ha lasciato dietro di sé un impietoso strascico di dolore e di macerie fisiche e morali. Ricominciare a vivere dopo gli orrori che gli occhi sono stati costretti a vedere non deve essere stato facile perché alla necessità di ripartire è corrisposta la tragedia della consapevolezza che tante persone care non sarebbero state più riabbracciate. Il sangue che ha lavato le nostre strade, le lacrime versate e le urla di dolore di madri, padri e bambini non possono essere dimenticate così come non dobbiamo permettere l’azione di movimenti neo-fascisti e xenofobi che cercano di erodere la memoria e come un cancro, in silenzio, farsi strada nel dibattito quotidiano. L’errore più grande sarebbe pensare che il passato rimane nel passato, abbassare la guardia significa insultare il sacrificio che la generazione dei nostri nonni è stata costretta a compiere per garantire la libertà che oggi conosciamo. Questa libertà, oggi che le testimonianze dirette stanno purtroppo per lasciarci, deve essere difesa con ancora più forza di ieri. E’ per tutto questo che la nostra amministrazione continuerà ad organizzare iniziative legate alla memoria cercando di coinvolgere sempre più i giovani ai quali è affidato il compito di difendere la libertà e di non commettere gli errori che nel passato hanno mostrato la natura più nera dell’essere umano.”
Alle due iniziative hanno partecipato, oltre al sindaco e agli assessori anche i consiglieri comunali e alcuni cittadini. Nel luogo dove è stata apposta la targa in memoria delle due bambine l’assessore Sara Marchini ha letto un brano di Loris Scricciolo nel quale viene raccontato nel dettaglio l’episodio. Il sindaco nel vivere questa iniziativa ha utilizzato più volte la parola “scusa” a nome della città per l’oblio in cui questo episodio era caduto.