L’occhio elettronico si apre sulla città: 32 telecamere di videosorveglianza sono state installate sul territorio comunale
CHIUSI. In questi giorni il sindaco di Chiusi Juri Bettollini si è recato nella sala operativa del Comune per visionare di persona l’avvio delle prime 32 telecamere di videosorveglianza installate nel territorio comunale. Gli occhi elettronici, adesso in funzione, sono collocati in 10 postazioni strategiche della città (Leon d’Oro, la Fontina a Chiusi Scalo, incrocio di via Cassa Aurelia II, Teatro Comunale e Parco dei Forti, Parco della Rimembranza a Chiusi Scalo, Piazza XXVI Giugno, via Fondovalle, casello autostradale, bivio dei Quattro Poderi e magazzino comunale). L’intero sistema è allacciato alla centrale operativa dei Carabinieri, che potranno controllare tutte le telecamere installate nella Provincia, e della Polizia Municipale a livello comunale.
“Lo scopo della videosorveglianza – dichiarano il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Micheletti – deve essere quello di prevenire episodi spiacevoli nel nostro Comune aumentando la percezione della sicurezza urbana. La qualità della vita della nostra città è uno degli elementi di eccellenza che ci ha sempre contraddistinto e che, quindi, abbiamo il compito di proteggere. Investire risorse e tempo nel tentativo di garantire la sicurezza del luogo nel quale una famiglia decide di costruire un progetto di vita, non è un concetto né di sinistra né di destra, ma un diritto dei cittadini che abbiamo il compito di tutelare”.
Il sistema di occhi elettronici della città fa parte di un progetto che prevede un investimento complessivo di 90 mila euro diviso in due stralci. Le telecamere avviate in questa fase contano un impegno economico di 40 mila euro (25 mila euro comunali e 15 mila euro di risorse regionali). L’intero sistema di videosorveglianza, nel rispetto delle direttive del Viminale e degli adempimenti previsti dalla normativa sulla privacy, prevede sia la ripresa in tempo reale sia l’immagazzinamento e archiviazione delle immagini per una successiva consultazione. In cinque postazioni, sono attivi anche i rilevatori di targhe, capaci di identificare un veicolo rubato oppure se non è in possesso dell’associazione o della revisione. Al termine di questa prima fase proseguirà il progetto con l’installazione di altre apparecchiature nel restante territorio comunale.