CHIUSI. Sono stati assegnati, in questi giorni, i lavori di costruzione dello stadio di Chiusi all’impresa Lamone Moreda di Forlì. La ditta ha applicato un ribasso del 41 per cento – sbaragliando un nutrito gruppo di concorrenti – per aggiudicarsi la realizzazione delle tribune con spogliatoi e servizi, del campo da calcio in erba secondo il sistema drenante "evergreen", del blocco centrali tecnologiche, per un investimento complessivo di 2 milioni e 856.800 euro. L’opera sarà realizzata alla Pania, accanto alla zona industriale delle Biffe, e farà parte di un complesso sportivo comunale che prevede parcheggi, pista d’atletica, un campo da calcio secondario e due per gli allenamenti, indispensabili per le varie squadre della Polisportiva Chiusi. L’impresa costruttrice, che ha già provveduto a recintare il cantiere, opera nel campo dell’edilizia residenziale, industriale e delle opere pubbliche, oltre ad aver realizzato impianti sportivi in varie zone d’Italia. I lavori partiranno a breve, con la costruzione dello stadio principale, sulla base di un progetto predisposto dallo Te.Co, capofila di un’associazione temporanea di imprese.
L’incarico della progettazione risale al 2005 ma tutto si era fermato per il famoso Patto di stabilità, che impedisce ai comuni di affrontare spese superiori alle entrate in bilancio: Chiusi avrebbe dovuto bloccare tutti gli altri lavori pubblici per fare solo un piccolo stralcio di quest’opera, dilatando al tempo stesso la realizzazione di infrastrutture indispensabili a tempi biblici. Insomma, il "Patto" frena gli investimenti con una logica che sfora nell’assurdo: impedire un appalto, può significare far perdere i finanziamenti già pronti per realizzare un’opera. Questo il copione che sembrava già scritto per lo stadio, ma il Comune di Chiusi ha deciso di andare avanti comunque. Così si sono salvaguardati lavori importanti come quelli dei marciapiedi o dell’illuminazione pubblica, affrontando al tempo stesso, con una serie di meccanismi, è stata messa a disposizione la somma utile per completare il secondo stralcio del primo lotto dello stadio. Circa 1500 gli spettatori che potranno sedersi sui gradoni in cemento, mentre una struttura prefabbricata con recinzione a norma ospiterà sul lato est gli spettatori ospiti. Diversi posti saranno destinati a portatori di handicap. Magazzino, palestra, infermeria saranno inseriti nella sottostruttura e un tunnel interrato consentirà l’accesso al campo di gioco, che sarà delimitato da specifiche lastre in vetro. Così, con un lavoro paziente, si arriverà nel giro di un tempo ragionevole a dare a Chiusi un impianto sportivo al passo con i tempi. L’attuale stadio è ormai chiuso dentro l’abitato: occupa uno spazio che la crescita urbanistica della cittadina, da sola, ha già delegato ad altre funzioni.
L’incarico della progettazione risale al 2005 ma tutto si era fermato per il famoso Patto di stabilità, che impedisce ai comuni di affrontare spese superiori alle entrate in bilancio: Chiusi avrebbe dovuto bloccare tutti gli altri lavori pubblici per fare solo un piccolo stralcio di quest’opera, dilatando al tempo stesso la realizzazione di infrastrutture indispensabili a tempi biblici. Insomma, il "Patto" frena gli investimenti con una logica che sfora nell’assurdo: impedire un appalto, può significare far perdere i finanziamenti già pronti per realizzare un’opera. Questo il copione che sembrava già scritto per lo stadio, ma il Comune di Chiusi ha deciso di andare avanti comunque. Così si sono salvaguardati lavori importanti come quelli dei marciapiedi o dell’illuminazione pubblica, affrontando al tempo stesso, con una serie di meccanismi, è stata messa a disposizione la somma utile per completare il secondo stralcio del primo lotto dello stadio. Circa 1500 gli spettatori che potranno sedersi sui gradoni in cemento, mentre una struttura prefabbricata con recinzione a norma ospiterà sul lato est gli spettatori ospiti. Diversi posti saranno destinati a portatori di handicap. Magazzino, palestra, infermeria saranno inseriti nella sottostruttura e un tunnel interrato consentirà l’accesso al campo di gioco, che sarà delimitato da specifiche lastre in vetro. Così, con un lavoro paziente, si arriverà nel giro di un tempo ragionevole a dare a Chiusi un impianto sportivo al passo con i tempi. L’attuale stadio è ormai chiuso dentro l’abitato: occupa uno spazio che la crescita urbanistica della cittadina, da sola, ha già delegato ad altre funzioni.