di Andrea Pagliantini
RADDA IN CHIANTI. I 535 metri sul livello del mare di Radda sono il viatico per una fresca ventilazione che accarezza il villaggio costruito magistralmente intorno alla cinta muraria del paese – che nella tre giorni di iniziative – diventa un soggiorno (all’aperto) di gran classe dove è possibile conversare piacevolmente, ascoltare storie, sogni e progetti realizzati, stando con i piedi ben radicati nella terra e nella natura.
Per i bambini c’è una piccola fattoria degli animali dove è possibile fare un breve giro con i pony, accarezzare la socievole morbidezza degli alpaca, gli asini indifferenti o quasi a tutto ciò che non sia profumatissimo fieno, caprette curiose nei confronti dei piccoli esseri umani.
Per gli adulti ci sono antichi mestieri e botteghe (come il barbiere e l’intrecciatore di ceste) i divini vini dei Vignaioli di Radda in degustazioni con accanto i vini non meno pregiati di Castellina, la brace che arde per la cena, le birre artigianali, il magico mondo delle api spiegato nei minimi dettagli, la ristorazione gourmet.
E poi ci sono laboratori di approfondimento e conoscenza sulle erbe selvatiche e le erbe tintoree, le piante grasse, la ceramica, la simulazione della ricerca del tartufo, la permacoltura e lo yoga.
Gli artigiani di pelletteria, moda, ceramica e le cibarie del territorio nel Mercatale sono disposti sotto alle eleganti postazioni, realizzate con i pali di castagno.
Conversazioni, escursioni, musica dal vivo, più il “Premio Sostenibilità 2023”, conferito al professor Stefano Mancuso (botanico e saggista), che insegna arboricoltura generale e etologia vegetale all’Università di Firenze, che domenica 25 – alle ore 18.30 – ha tenuto una lectio magistralis.