Intervento del sindaco di Montalcino, dove ha sede l’Associazione nazionale città del tartufo
MONTALCINO/SAN GIOVANNI D’ASSO. “La ‘cerca e cavatura del tartufo in Italia’ è finalmente patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco. Un primo traguardo, ma che vuole rappresentare un punto di partenza, nella valorizzazione di questo pregiato prodotto della natura”. Così il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli commenta l’iscrizione della Cerca e cavatura del tartufo in Italia nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.
“Un obiettivo – spiega il primo cittadino – raggiunto grazie al percorso sinergico intavolato dall’Associazione nazionale città di tartufo che proprio a San Giovanni d’Asso, nel comune di Montalcino, ha la sua sede e che vede salire a due i riconoscimenti dopo quello ottenuto nel 2004 come Val d’Orcia. Pur essendo un prodotto della terra spontaneo, l’iscrizione vuole rappresentare la valorizzazione della tradizione culturale che si tramanda di generazione in generazione”.
“Più che il prodotto tartufo, oggi l’Unesco – conclude il vice sindaco e assessore alle attività produttive Angelo Braconi – riconosce e tutela le tradizioni, le memorie e le pratiche che coinvolgono le persone, dall’addestramento dei cani, alle tecniche di ricerca, dalla conservazione all’utilizzo in cucina. Al presidente dell’associazione Michele Boscagli i più vivi complimenti per il risultato ottenuto”.