Mozione dell'opposizione nel prossimo consiglio comunale
COLLE VAL D’ELSA. II gruppi consiliari del Partito Democratico e di Colle per Vannetti Sindaco hanno presentato un ordine del giorno sull’autonomia differenziata e una mozione sul salario minimo da inserire tra i punti in discussione nella seconda seduta del Consiglio comunale convocata per martedì 30 luglio, alle 17, al Palazzone.
Firmatari di entrambi i documenti sono, per il Pd il capogruppo Riccardo Vannetti, con Francesco Cavalieri ed Enrico Galardi, per Colle per Vannetti Sindaco, il capogruppo Domenico Ponticelli.
La discussione sull’autonomia differenziata (la legge n. 86 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 28 giugno), verte essenzialmente sul rischio “di compromettere il rispetto dell’articolo 5 della
Costituzione, ossia l’unità nazionale, e dell’articolo 3 della Costituzione, ossia il principio di eguaglianza dei cittadini, andando a minare, alla lunga, l’unità della Repubblica e la unitarietà del sistema di diritti dei cittadini italiani, accentuando perciò le già gravi diseguaglianze territoriali. La riorganizzazione prevista dalla Legge di fatto aumenterà le distanze e lascerà sempre più soli i poveri e i vulnerabili, contribuendo a creare un’Italia ingiusta”, si legge nel testo presentato dall’opposizione di centrosinistra.
Il Consiglio Regionale Toscano (così come la Campania, l’Emilia Romagna e la Sardegna) ha approvato inoltre a maggioranza le due proposte di deliberazione presentate da Partito Democratico, Italia viva e Movimento 5 stelle per l’indizione del referendum abrogativo della legge nazionale 86 del 2024, mentre il 15 luglio si è costituito il Comitato referendario toscano promotore della raccolta firme, iniziata dal 20 luglio. Anche a Colle di Val d’Elsa, fin dallo scorso venerdì, è possibile firmare ogni giorno di mercato in piazza Arnolfo, con Pd e Cgil. Dal 29 agosto al 15 settembre le firme saranno raccolte anche durante la Festa dell’Unità di Gracciano.
Il centrosinistra chiede al consiglio comunale di approvare il seguente ordine del giorno con il quale si “esprime preoccupazione e forte disapprovazione rispetto alla legge n. 86/2024 di introduzione del sistema di autonomia regionale differenziata per le evidenti ripercussioni negative che la sua attuazione avrà sul sistema dei diritti essenziali del nostro Paese e, segnatamente, delle comunità socioeconomiche più deboli; per la forma di assegnazione della compartecipazione al gettito tributario che penalizzerà le Regioni più deboli e rafforzerà ulteriormente quelle più ricche; per l’evidente rischio di minare l’unità nazionale, in termini istituzionali e di riconoscimento dei diritti dei cittadini. Inoltre, il consiglio si impegna in tutte le sue componenti a diffondere il contenuto di tale documento al fine di promuovere l’adesione del Comune di Colle di Val d’Elsa a interventi, determinazioni, ricorsi e ogni altra forma di contrarietà all’autonomia differenziata che venisse stabilita”.
La mozione per l’istituzione di un salario orario minimo per i lavoratori dipendenti impegnati negli appalti per il Comune di Colle di Val d’Elsa, al centro di una proposta di legge presentata da Pd e M5S affossata dal Governo nazionale, chiede invece al sindaco e alla giunta l’impegno sui seguenti passaggi:
• A introdurre nella stesura del testo di tutti i contratti di appalto Comunali e di tutti i contratti sottoscritti dagli enti controllati dal Comune di Colle di Val d’Elsa, indipendentemente dalla loro forma giuridica, la precondizione obbligatoria in base alla quale tutti i lavoratori che saranno impegnati nelle attività previste dai predetti contratti dovranno avere un salario minimo di 9 euro l’ora.
• A prevedere che nell’individuazione dei CCNL da applicarsi negli appalti comunali gli stessi siano stati sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e a verificare che tutti i lavoratori, che saranno impegnati da coloro che si aggiudicheranno un appalto del Comune di Colle di Val d’Elsa, avranno un salario minimo di 9 euro l’ora, così come richiesto a livello nazionale da molte forze politiche.
• A sostenere in tutte le opportune sedi istituzionali gli atti e le misure che prevedano l’introduzione del salario minimo ed equo per i lavoratori pubblici e privati e una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali e sui datori di lavoro. A promuovere confronti istituzionali con associazioni di categoria, sindacati e realtà imprenditoriali per esporre i dati e le motivazioni che rendano l’approvazione di questa legge prioritaria per il nostro Paese.