CHIUSI. Associazioni di categoria, banca locale e commercianti guardano con interesse al trasferimento al Comune di Chiusi, da parte della Regione Toscana, del centro di macellazione delle carni.
Dopo anni di abbandono della struttura, ora ci sono sei mesi di tempo per accettare il bene e realizzare un progetto sulla destinazione.
Sarà la Giunta regionale a valutare il progetto di Chiusi, per il quale sono previste risorse in aggiunta ai 500 mila euro già assegnati insieme al trasferimento.
In gioco il recupero per questo immobile, con i suoi 80 mila metri cubi esistenti e altri 200 mila metri cubi ancora da realizzare in un’area di dieci ettari, che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati del territorio.
Luigi Borri, presidente Confindustria Siena, esprime la sua soddisfazione “perché si è data una risposta a un problema che provocava solo costi e degrado. L’Associazione industriali della Provincia di Siena si renderà parte attiva nella progettazione del riposizionamento e dell’utilizzo dell’area. Essendo vicino allo scalo merci e collocata già in una zona industriale, troverebbe logica utilizzazione proprio in quell’ambito. Si tratta di un’occasione per il territorio di riqualificazione di un’area posta in un luogo strategico per la vicinanza ai principali nodi infrastrutturali”.
Roberto Bartolini, presidente provinciale della Cia afferma: “Finalmente questa struttura potrà avere una nuova vita e rappresenterà una prospettiva di sviluppo locale. Condividiamo come nel passato la destinazione della struttura alle attività produttive del territorio per dare nuovo impulso all’economia locale, soprattutto per quanto riguarda il piccolo mattatoio contumaciale destinato a esigenze locali che eviterà onerosi viaggi per gli allevatori del territorio”.
A sua volta Sergio Valdambrini, presidente di zona della Cna, esprime “soddisfazione per la conclusione di questa complessa vicenda”, e garantisce “il pieno appoggio da parte della nostra associazione per la realizzazione un progetto di ampio respiro, che faccia diventare Chiusi un polo produttivo e logistico di riferimento per la Toscana meridionale”.
Il trasferimento, secondo il vicesegretario provinciale di Confartigianato Gabriele Carapelli, “può rappresentare per il territorio e per tutte le aziende artigiane, commerciali, industriali e del mondo dell’agricoltura del comune di Chiusi e la Valdichiana, una opportunità di sviluppo. Esistono spazi capaci di diventare simbolo di cambiamento, sintesi ideale tra storia e innovazione, ponte tra due fasi di un percorso comune in continua evoluzione e capace di dare quell’apporto e quel plus valore, che tutto il territorio e le aziende di Chiusi e della Valdichiana richiedono continuamente. Fondamentale sarà anche riuscire ad ascoltare le necessità degli imprenditori del territorio, per dare una caratterizzazione produttiva dell’immobile”.
Michele Trabalzini responsabile Cgil Valdichiana, dichiara: “Da anni auspicavamo questo trasferimento. È giusto che la struttura venga utilizzata almeno in parte a servizio dell’agricoltura, cioè per lo scopo per cui era nata”.
Per Danilo Cresti, presidente del Centro commerciale naturale di Chiusi scalo, “il Comune si è riappropriato di uno spazio che servirà per uno sviluppo industriale e artigianale, visto che eravamo in sofferenza sui luoghi produttivi”.
Mara Moretti, presidente di Banca Valdichiana sottolinea con favore la notizia, perché “viene a crearsi un'opportunità di crescita per tutta l'economia locale”. “Dopo tanti anni di tentativi di recupero – gli fa eco il direttore della stessa banca, Fulvio Benicchi – finalmente l'impegno del Comune viene premiato e c'è la speranza di recuperare un'area fino ad ora inutilizzata, su cui speriamo le aziende si mostrino sensibili”.
Dopo anni di abbandono della struttura, ora ci sono sei mesi di tempo per accettare il bene e realizzare un progetto sulla destinazione.
Sarà la Giunta regionale a valutare il progetto di Chiusi, per il quale sono previste risorse in aggiunta ai 500 mila euro già assegnati insieme al trasferimento.
In gioco il recupero per questo immobile, con i suoi 80 mila metri cubi esistenti e altri 200 mila metri cubi ancora da realizzare in un’area di dieci ettari, che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati del territorio.
Luigi Borri, presidente Confindustria Siena, esprime la sua soddisfazione “perché si è data una risposta a un problema che provocava solo costi e degrado. L’Associazione industriali della Provincia di Siena si renderà parte attiva nella progettazione del riposizionamento e dell’utilizzo dell’area. Essendo vicino allo scalo merci e collocata già in una zona industriale, troverebbe logica utilizzazione proprio in quell’ambito. Si tratta di un’occasione per il territorio di riqualificazione di un’area posta in un luogo strategico per la vicinanza ai principali nodi infrastrutturali”.
Roberto Bartolini, presidente provinciale della Cia afferma: “Finalmente questa struttura potrà avere una nuova vita e rappresenterà una prospettiva di sviluppo locale. Condividiamo come nel passato la destinazione della struttura alle attività produttive del territorio per dare nuovo impulso all’economia locale, soprattutto per quanto riguarda il piccolo mattatoio contumaciale destinato a esigenze locali che eviterà onerosi viaggi per gli allevatori del territorio”.
A sua volta Sergio Valdambrini, presidente di zona della Cna, esprime “soddisfazione per la conclusione di questa complessa vicenda”, e garantisce “il pieno appoggio da parte della nostra associazione per la realizzazione un progetto di ampio respiro, che faccia diventare Chiusi un polo produttivo e logistico di riferimento per la Toscana meridionale”.
Il trasferimento, secondo il vicesegretario provinciale di Confartigianato Gabriele Carapelli, “può rappresentare per il territorio e per tutte le aziende artigiane, commerciali, industriali e del mondo dell’agricoltura del comune di Chiusi e la Valdichiana, una opportunità di sviluppo. Esistono spazi capaci di diventare simbolo di cambiamento, sintesi ideale tra storia e innovazione, ponte tra due fasi di un percorso comune in continua evoluzione e capace di dare quell’apporto e quel plus valore, che tutto il territorio e le aziende di Chiusi e della Valdichiana richiedono continuamente. Fondamentale sarà anche riuscire ad ascoltare le necessità degli imprenditori del territorio, per dare una caratterizzazione produttiva dell’immobile”.
Michele Trabalzini responsabile Cgil Valdichiana, dichiara: “Da anni auspicavamo questo trasferimento. È giusto che la struttura venga utilizzata almeno in parte a servizio dell’agricoltura, cioè per lo scopo per cui era nata”.
Per Danilo Cresti, presidente del Centro commerciale naturale di Chiusi scalo, “il Comune si è riappropriato di uno spazio che servirà per uno sviluppo industriale e artigianale, visto che eravamo in sofferenza sui luoghi produttivi”.
Mara Moretti, presidente di Banca Valdichiana sottolinea con favore la notizia, perché “viene a crearsi un'opportunità di crescita per tutta l'economia locale”. “Dopo tanti anni di tentativi di recupero – gli fa eco il direttore della stessa banca, Fulvio Benicchi – finalmente l'impegno del Comune viene premiato e c'è la speranza di recuperare un'area fino ad ora inutilizzata, su cui speriamo le aziende si mostrino sensibili”.