CHIUSI, L’assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture, Luca Ceccobao, risponde alla lettera pubblicata da Deborah Lia e Antonio Falcone, responsabili Rifondazione Comunista di Chiusi e della Valdichiana.
"Dopo quanto letto mi sembra necessario ristabilire alcuni punti di verità. Come è evidente a tutti i tagli al settore trasporto su gomma sono stati voluti e stabiliti dal governo, attraverso il DL n.78 del 31 maggio scorso, non certo dalla Regione Toscana, che infatti li subisce. Sono tagli ingiusti, pesantissimi e mettono in ginocchio l’intero settore, lasciandoci in uno scenario di assoluta emergenza. Non a caso abbiamo dovuto bloccare le gare di affidamento del servizio in corso perché non c’è alcuna certezza sulle risorse: la manovra di Tremonti ha tagliato 200 milioni per il Tpl della Regione Toscana, una cifra che non si recupera con una semplice variazione di bilancio.
Per quanto riguarda il progetto di velocizzazione del trasporto regionale che ho avuto modo di illustrare anche alla Festa Democratica a Chiusi, resto perplesso davanti alle Vostre critiche che considerano il progetto un modo per “continuare la politica scellerata del governo Berlusconi” e per “allontanare i problemi della Valdichiana da Via Cavour”.
Come assessore regionale lavoro per portare avanti gli interessi dell’intera regione, ma mi ricordo bene da quale territorio provengo e qual è la mia gente. Tanto che Chiusi conserva ancora un ruolo importante nel sistema ferroviario regionale, a differenza di stazioni analoghe che a pochi chilometri (vedi Orvieto) si sono viste depotenziate, con l’eliminazione del capotreno e ormai telecomandate.
Ho la presunzione di conoscere il territorio, dopo avere fatto per otto anni il sindaco di Chiusi, e ricordo e rivendico con orgoglio le battaglie condotte, quasi in solitaria, come sindaco, per la difesa delle fermate di Eurostar nella stazione di Chiusi. Mi sono trovato, anche lì in perfetta solitudine, a proporre una stazione in linea a Montallese per l’Alta Velocità. Sulle fermate soppresse per alcuni Intercity riuscimmo a ottenere nuovamente delle fermate, ma per soli sei mesi, prima che Trenitalia le cancellasse di nuovo, venendoci ad argomentare con dati alla mano lo scarso numero di salita e discesa passeggeri, rispetto ad altre stazioni ferroviarie.
Questo non significa doversi arrendere alla logica dell’alta velocità, tutt’altro. Significa che servono idee e progetti nuovi. Una battaglia riformista si muove dalla concretezza delle soluzioni possibili, non ci possiamo permettere di attendere il sol dell’avvenire: dobbiamo lavorare adesso per migliorare i servizi per tutte quelle tratte che si sono ritrovate ad essere tagliate dall’alta velocità, come ad esempio, le stazioni di Chiusi, Siena, Terontola o Arezzo. Serve un’azione che incrementi i viaggiatori sui treni ed un miglioramento del servizio ferroviario, in modo veloce e appetibile, per disincentivare l’uso del mezzo di trasporto privato e per fornire prospettive di servizi ai territori.
Non so se è rivoluzionario lavorare per aumentare i viaggiatori su treno e dare loro tempi e servizi migliori, ma è sicuramente utile, ecologico e civile. Non credo che un pendolare possa sopportare gli attuali tempi di percorrenza tra Chiusi e Firenze, che spesso rasentano e a volte superano le due ore. Basterebbe prendere uno dei tanti treni utilizzati dai lavoratori che partono da Chiusi, come quello delle 6.27 e che per arrivare a Firenze Santa Maria Novella impiega un’ora e quarantuno minuti, quasi lo stesso tempo che adesso si impiega da Firenze a Milano. E’ accettabile un tempo del genere? Io dico di no, e che di fronte ad uno scenario mutato come quello in cui ci troviamo dobbiamo essere determinati e saper giocare delle carte nuove rispetto al passato. Mi aspetto che su questo, invece di generiche critiche, arrivino suggerimenti e proposte concrete per il bene di utenti e pendolari, in questo caso di quelli della Valdichiana."
"Dopo quanto letto mi sembra necessario ristabilire alcuni punti di verità. Come è evidente a tutti i tagli al settore trasporto su gomma sono stati voluti e stabiliti dal governo, attraverso il DL n.78 del 31 maggio scorso, non certo dalla Regione Toscana, che infatti li subisce. Sono tagli ingiusti, pesantissimi e mettono in ginocchio l’intero settore, lasciandoci in uno scenario di assoluta emergenza. Non a caso abbiamo dovuto bloccare le gare di affidamento del servizio in corso perché non c’è alcuna certezza sulle risorse: la manovra di Tremonti ha tagliato 200 milioni per il Tpl della Regione Toscana, una cifra che non si recupera con una semplice variazione di bilancio.
Per quanto riguarda il progetto di velocizzazione del trasporto regionale che ho avuto modo di illustrare anche alla Festa Democratica a Chiusi, resto perplesso davanti alle Vostre critiche che considerano il progetto un modo per “continuare la politica scellerata del governo Berlusconi” e per “allontanare i problemi della Valdichiana da Via Cavour”.
Come assessore regionale lavoro per portare avanti gli interessi dell’intera regione, ma mi ricordo bene da quale territorio provengo e qual è la mia gente. Tanto che Chiusi conserva ancora un ruolo importante nel sistema ferroviario regionale, a differenza di stazioni analoghe che a pochi chilometri (vedi Orvieto) si sono viste depotenziate, con l’eliminazione del capotreno e ormai telecomandate.
Ho la presunzione di conoscere il territorio, dopo avere fatto per otto anni il sindaco di Chiusi, e ricordo e rivendico con orgoglio le battaglie condotte, quasi in solitaria, come sindaco, per la difesa delle fermate di Eurostar nella stazione di Chiusi. Mi sono trovato, anche lì in perfetta solitudine, a proporre una stazione in linea a Montallese per l’Alta Velocità. Sulle fermate soppresse per alcuni Intercity riuscimmo a ottenere nuovamente delle fermate, ma per soli sei mesi, prima che Trenitalia le cancellasse di nuovo, venendoci ad argomentare con dati alla mano lo scarso numero di salita e discesa passeggeri, rispetto ad altre stazioni ferroviarie.
Questo non significa doversi arrendere alla logica dell’alta velocità, tutt’altro. Significa che servono idee e progetti nuovi. Una battaglia riformista si muove dalla concretezza delle soluzioni possibili, non ci possiamo permettere di attendere il sol dell’avvenire: dobbiamo lavorare adesso per migliorare i servizi per tutte quelle tratte che si sono ritrovate ad essere tagliate dall’alta velocità, come ad esempio, le stazioni di Chiusi, Siena, Terontola o Arezzo. Serve un’azione che incrementi i viaggiatori sui treni ed un miglioramento del servizio ferroviario, in modo veloce e appetibile, per disincentivare l’uso del mezzo di trasporto privato e per fornire prospettive di servizi ai territori.
Non so se è rivoluzionario lavorare per aumentare i viaggiatori su treno e dare loro tempi e servizi migliori, ma è sicuramente utile, ecologico e civile. Non credo che un pendolare possa sopportare gli attuali tempi di percorrenza tra Chiusi e Firenze, che spesso rasentano e a volte superano le due ore. Basterebbe prendere uno dei tanti treni utilizzati dai lavoratori che partono da Chiusi, come quello delle 6.27 e che per arrivare a Firenze Santa Maria Novella impiega un’ora e quarantuno minuti, quasi lo stesso tempo che adesso si impiega da Firenze a Milano. E’ accettabile un tempo del genere? Io dico di no, e che di fronte ad uno scenario mutato come quello in cui ci troviamo dobbiamo essere determinati e saper giocare delle carte nuove rispetto al passato. Mi aspetto che su questo, invece di generiche critiche, arrivino suggerimenti e proposte concrete per il bene di utenti e pendolari, in questo caso di quelli della Valdichiana."