di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. “Eppur si muove”, proprio come ebbe a dire il grande scienziato Galileo Galilei di fronte al tribunale dell’inquisizione, dopo l’abiura sulla terra che gira intorno al suo riscaldamento.
Eppur si muove (un po’ troppo) anche la terra in questi ultimi giorni nel senese.
Eppur si muove anche quel qualcosa che è stato ingessato per decenni e pareva murato per l’eternità.
Che sia sorta una nuova sensibilità per la Villa Chigi (anche come conseguenza del successo di pubblico registrato per la recente “Castelnuovo dell’Arte e della Storia“) sia per la poderosa raccolta di firme come “Luogo del FAI“, sia per la visibilità del suo degrado sugli organi di stampa (web e cartacei), qualcosa finalmente si muove.
Il suono di attrezzi per la cura del verde all’interno del muro di cinta della villa non ha eccitato o sorpreso gli indigeni, ma finalmente, per chi giunge a Castelnuovo, almeno una visione senza ostacoli della Villa fuori dal cancello (lato sud) è garantita:
Il muro di frasche che l’ostruiva è stato abbattuto.