di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.
Questo è Fabio Zacchei, ultimo esecutore materiale dell’arte di comporre i pensieri scolpendo il ferro, con la leggerezza di chi ha il dono di vedere, dentro il metallo, la fisionomia da sbucciare dell’opera d’arte.
Rimosso il monumento alla Fiat Seicento per la revisione dei luoghi, ecco spuntare, nella piazza Marconi, un tempo affogata dalle macchine, l’estro del bullettaio giocoso, qui nato e cresciuto, che pone la sua forgia al servizio della bellezza e della fruibilità di un luogo in cui le rondini giocano e si divertono.
Panchine al posto delle auto, fiori ai lati, al posto dell’olio da motore versato in terra, in collaborazione con il Comune di Castelnuovo Berardenga e l’opera della parte in legno di Antonio Ricci e Mirko Burzi. Persone che riescono a rendere il mondo migliore.