Potere al Popolo accusa il centrodestra ed il centrosinistra di subordinazione ai diktat delle segreterie
CASTELNUOVO BERARDENGA. Da Potere al Popolo Castelnuovo Berardenga riceviamo e pubblichiamo.
“Amministratori locali distanti dalle esigenze quotidiane della comunità locale e arroccati all’interno di sistemi clientelari cristallizzati, un numero sempre maggiore di famiglie in difficoltà economica, che non trovano risposte adeguate dalle istituzioni, smantellamento dei servizi pubblici e azzeramento degli spazi di aggregazione, con i circoli ormai ultimi presidi di socialità accerchiati da burocrazia e difficoltà economiche. Questo è quanto emerge ogni qual volta si aprono occasioni di confronto con i cittadini, insieme alla necessità di un’amministrazione che non sia succube dei diktat che provengono dalle segreterie di partito e dai distanti uffici governativi europei, ma che rimetta al centro del proprio agire ciò che è pubblico e il bene comune.
Noi non abbiamo nessuna intenzione di assecondare le schermaglie tra centrodestra e centrosinistra, che hanno tutto l’interesse a mantenere equilibri consolidati. L’appello che verrà rivolto puntualmente da parte del centrosinistra a fare un “fronte unico” per scongiurare un’eventuale vittoria della destra risulta sempre meno credibile.
A Castelnuovo è evidente a chiunque che non c’è la voglia né la capacità né la possibilità, da parte della destra e del suo così detto rappresentante locale, di rompere certi equilibri politici.
La vera sfida per Castelnuovo è quella di riuscire a garantire un numero consistente di consiglieri che attuino un reale controllo popolare delle istituzioni e che si facciano portavoce delle istanze della comunità.
Il vero pericolo per la democrazia nel nostro territorio è il tentativo, da parte del CentroSinistra e del CentroDestra nella loro attività, di contrastare in tutti i modi l’affermazione di una proposta politica locale, che si rifaccia ai valori fondamentali della costituzione e metta al centro chi è invisibile e maggiormente colpito della crisi, favorendo piuttosto la presenza in consiglio comunale di consiglieri che sono portatori di valori antidemocratici e del tutto avulsi dal territorio”.