L’iniziativa fa parte del percorso avviato con il protocollo d’intesa per la promozione territoriale del Chianti

CASTELLINA E RADDA IN CHIANTI. Le amministrazioni comunali di Castellina in Chianti e Radda in Chianti hanno ufficialmente dato il via alla redazione del Piano Strutturale Intercomunale approvando l’avvio del procedimento nelle rispettive giunte. Questo risultato si inserisce in un percorso già delineato nel protocollo di intesa per la promozione territoriale sottoscritto nel febbraio 2016 dai sindaci dei Comuni del Chianti, a eccezione, al momento, di Gaiole in Chianti. In quell’intesa, i sindaci ponevano al centro delle politiche di sviluppo i due pilastri dell’economia chiantigiana, l’agricoltura e il turismo, dichiarando anche l’impegno a sostenere la candidatura del Chianti a patrimonio Unesco dell’umanità.
Da quello stesso accordo è scaturita la costituzione del Distretto Rurale del Chianti quale strumento di attrazione di finanziamenti sul territorio, l’ufficializzazione della candidatura del Chianti come sito Unesco e l’opportunità di svolgere in forma unitaria le politiche turistiche, avendo fornito un rilevante contributo alla Regione in sede di approvazione del nuovo testo unico del turismo. In questo quadro, la pianificazione urbanistica era individuata come il collante che avrebbe potuto sostenere ogni politica territoriale unitaria. Condividere una visione strategica di organizzazione e governo del territorio è, infatti, la condizione indispensabile per creare quel sostrato nel quale possono radicarsi tutte le azioni di sviluppo necessarie all’ambito chiantigiano. La pianificazione urbanistica, infatti, incide sulla vita di ciascun cittadino più di quanto venga comunemente percepito, immaginando, progettando e definendo che direzione dare allo sviluppo di un territorio, quali tipi di attività incentivare, quali servizi potenziare e come organizzarli.
Il piano strutturale Intercomunale è destinato, su queste basi, ad amplificare gli effetti dei precedenti piani strutturali comunali non tanto perché si distende su una superficie maggiore, ma perché quella nuova superficie, costituendo l’ambito amministrativo di più Comuni, costringe e consente, al tempo stesso, agli amministratori di elaborare politiche unitarie di sviluppo di più ampio respiro, dotate di maggiore peso specifico e, quindi, con una maggiore probabilità di portare a risultati concreti per chi vive e opera su quel territorio. Lavorare a fondo su questo tipo di strumenti di governo del territorio consente alle amministrazioni di poter intervenire su alcune delle prevalenti condizioni sostanziali di sviluppo, con una potenzialità e un’efficacia che supera di gran lunga ogni velleitaria e illusoria volontà di riorganizzazione degli stessi enti locali in nuove forme.
Quando, nel protocollo sopra citato, i sindaci convenivano di condividere uno stesso orizzonte anche per la pianificazione urbanistica, erano consapevoli che non sarebbe stato possibile avviarne immediatamente i passaggi più concreti. Decenni di piani regolatori hanno condotto ogni Comune a stadi diversi che non possono essere cancellati con un colpo di spugna. L’unica via era la possibilità di procedere per fasi successive. Il Piano Strutturale Intercomunale si pone in questa logica ed è stato voluto fortemente dalle amministrazioni comunali di Castellina in Chianti e Radda in Chianti come un primo tassello, l’embrione, di quel piano strutturale di area vasta che dovrà coprire, in prospettiva, l’intero ambito territoriale chiantigiano.
La volontà di avviare il procedimento per la redazione del Piano Strutturale Intercomunale si è felicemente incontrata con l’opportunità di partecipare a un bando regionale per la concessione di contributi finanziari destinati a quei Comuni che applicano una pianificazione sovracomunale, tanto che l’atto di avvio è stato formulato sulla base dei requisiti richiesti dal bando e presentato in Regione lo scorso 14 settembre.
Il bando prevede che i progetti ritenuti idonei potranno contare su un contributo che ammonterà fino al 60 per cento del costo di redazione del piano, con un tetto massimo di 60 mila euro per i raggruppamenti fino a tre Comuni. Considerando che il costo previsto per il piano chiantigiano si aggira proprio intorno ai 100 mila euro, le due amministrazioni contano di poter accedere al finanziamento massimo previsto. L’approvazione dell’avvio del procedimento, inoltre, fa sentire già da ora la sua influenza positiva sull’attività edilizia ordinaria dei due Comuni, facendo decadere gli obblighi derivanti dall’applicazione del regime di salvaguardia previsto dalla normativa regionale per coloro che non si attivano.
Nelle prossime settimane sarà aperto un collegamento che, dai siti web istituzionali di entrambi i Comuni, permetterà di accedere a una pagina dedicata al Piano Strutturale Intercomunale, offrendo a tutti i soggetti interessati la possibilità di poter visionare la documentazione allegata all’avvio del procedimento e consentire loro di elaborare un proprio contributo.