BUONCONVENTO. La saga patetica del ponte della Casanova di Buonconvento compie un anno. Un anno tondo tondo di quotidiana sofferenza per chi deve recarsi a lavoro o a scuola o alle proprie cure mediche e ha avuto la sfortuna di abitare oltre l’Ombrone ed è costretto a percorrere quella pista polverosa e dissestata di Piana.
“In tempi non sospetti proponemmo una soluzione di transito provvisoria al lato del Ponte chiuso che avrebbe garantito un servizio forse lento ma agevole e inoltre avrebbe concesso a chi di competenza di lavorare bene e con calma senza subire fisiologiche e comprensibili pressioni da parte di una cittadinanza esasperata.”- così inizia la nota di CasaPound Siena -“Nulla di tutto ciò è stato fatto, è risultato impossibile smuovere una amministrazione pesante, priva di flessibilità e di idee, incapace di ammettere i propri torti nella peggiore tradizione comunista.”
“A questo punto e ormai da mesi, si assiste ad un penoso scaricabarile. Il Comune di Buonconvento incolpa la Provincia, la Provincia tratta il Comune con sufficienza, entrambi puntano il dito sull’impresa di costruzioni, questa, restituisce la cortesia e tutti accusano il denaro che manca.” -continua la nota di CPI a Buonconvento- “Ma visto che i finanziamenti arrivano sempre alle solite associazioni e il denaro quindi non manca, è più comodo accusare chiunque muova perplessità e opinioni contrastanti di squadrismo fascista che come sappiamo è come il prezzemolo e ci sta bene un po’ su tutto.”
“Intanto il cronoprogramma promesso dall’ufficio tecnico, tra ombrelloni, ritmi blandi e ferie, appare e scompare dal sito della Provincia come nel gioco delle tre carte e tale incertezza snervante influisce inevitabilmente sulla già remota e presumibile data di riapertura del ponte.”- termina così il comunicato di CasaPound- “Dopo 12 mesi e una essenziale via di comunicazione sbarrata a cittadinanza, logistica e turismo con danni che non si mancherà di quantificare a tempo debito e nelle sedi appropriate, la nostra accusa di dilettantismo pare più che giustificata.