"Niente ponte, niente turismo": la protesta del gruppo in vista dell'incontro promosso dal Comune dal titolo "Le opportunità per il turismo"
BUONCONVENTO. uno striscione affisso fuori porta senese, a Buonconvento, con scritto ‘NIENTE PONTE, NIENTE TURISMO’. Questa è l’azione che i militanti di CasaPound hanno preparato in vista dell’incontro promosso dal Comune che si terrà oggi alle ore 18 dal titolo “Le opportunità per il turismo” evento destinato essenzialmente agli operatori economici del settore turistico locale.
Troviamo che sia stato raggiunto il surreale se si considera che il Comune di Buonconvento è da mesi menomato di una sua arteria principale di accesso per i lavori inconcludenti e sbagliati al ponte di Casanova. Lavori che dopo un investimento dichiarato di oltre 900.000 euro , è allo stallo totale per appena rilevate “Criticità” sfuggite ai super stipendiati addetti ai lavori. Chiamare gli operatori turistici della zona a riunirsi per collaborare o promuovere il territorio ha il sapore della beffa non solo per via del ponte il cui destino rimane incerto ma anche per i percorsi alternativi che ricordano una polverosa pista del nord Africa alla quale sono costretti non solo i cittadini della zona torturati quotidianamente da varianti, ma anche gli addetti ai servizi logistici i quali iniziano a rifiutare di servire una zona difficilmente raggiungibile con mezzi non dotati per fondi stradali sconnessi e peraltro realmente insidiosi.
Dopo una confusa e inconcludente riunione con la cittadinanza a dicembre è calato il silenzio “tecnico” sul caso, a parte i quotidiani proclami del sindaco e la riunione prevista e promessa per il 27 Gennaio che nei fatti è semplicemente scomparsa dall’agenda. Lo schieramento di interlocutori istituzionali si sottraggono al confronto con la popolazione, incapaci di produrre risposte a dei legittimi interrogativi ma soprattutto di mostrare una traccia programmatica risolutiva. Tutto questo, in un contesto cittadino agonizzante sotto il profilo dell’iniziativa privata in quanto strangolata da un sistema fiscale iniquo e da una rigidità burocratica di tipo sovietico.
La richiesta di non politicizzare la crisi del ponte lascia perplessi chi assiste a “tavoli delle autorità” compattamente schierati con una sola identità partitica, la quale gestisce dal 1947 i destini di Buonconvento. Sapremo entro stasera cosa gli operatori turistici, gli imprenditori buonconventini dell’ospitalità e infine la cittadinanza, si sentiranno propinare dai “Padroni del Vapore”. Troviamo che arrivati a questo punto, sia definitivamente terminata ogni forma di fiducia e credibilità verso l’amministrazione locale e provinciale.