SIENA. Con uno striscione esposto all’altezza dei lavori fermi sul ponte della Casanova a Buonconvento CasaPound intende denunciare lo stato di immobilismo dei lavori e della generale cattiva gestione dell’intero comune buonconventino.
‘Non basta più essere in elenco tra i borghi più belli d’Italia o essere al confine con un tempio della produzione vinicola di prestigio o essere stati al centro di una grande vitalità dell’immobiliare di prestigio. ‘- Così inizia la nota di CasaPound- ‘Quello è il passato e i tremila abitanti del comune di Buonconvento hanno bisogno ora di ben altro, consapevoli che il paese si trasforma progressivamente in un dormitorio svuotato in una manciata di anni dalla intollerabile politica fiscale, dal costo proibitivo degli affitti e dalla competizione sleale dello shopping online. Un paese in crisi profonda, orfano della stagione dorata nella quale la “grande Banca” supportava certo non gratuitamente, la piccola e la media impresa facendo da puntello alla inestricabile rete clientelare e nepotista tinta di rosso che anche se allo sbando ancora comanda’.
‘Da quasi ottanta anni, un paese amministrato da una sinistra a trazione piccolo borghese che non ha mai mollato la presa e che non pare voglia mollarla neanche oggi che le incapacità gestionali emergono evidenti e la catastrofe amministrativa suggerirebbe un cambio di marcia o quantomeno di mentalità. Nulla da fare!’ -Incalza il movimento dalla tartaruga frecciata nella nota- ‘Si sceglie “Le grandi opere” con testardaggine sovietica invece di incoraggiare a tutti i costi la piccola impresa, l’artigianato, le “nicchie” agroalimentari e quindi i settori che potrebbero incrementare il flusso turistico dal quale, sostanzialmente, dipende il destino del paese, creando un prezioso bacino di impiego per i più giovani e quindi quelle microeconomie sparse e spontanee che forse non risolvono ma tuttavia aiutano a resistere in una epoca di mutamenti epocali e di spazi residui minuscoli tra ricchezza e povertà. La paralisi economica e il declino vengono giustificati da anni con un debito comunale che si è trasformato in una condanna a vita collettiva. Tutto è immobile o si trascina con fatica. La lista di divieti ,limitazioni, di lacci burocratici di balzelli, fa chiudere le saracinesche, spaventa e scoraggia gli investitori e lascia Buonconvento e immediati dintorni “solo” con una decina tra trattorie piegate e condizionate pesantemente dal tentativo disperato si sopravvivere ai costi di gestione.
‘Nel frattempo si decide di intervenire nella “Storia infinita” dei ponti sulla Cassia che si trascina da anni all’insegna del temporaneo come conseguenza diretta degli errori di gestione ambientale inaugurati dal PCI alla “Peppone” e sublimati oggi dal PD alla Shlein’. -continua CPI sulla situazione a Buonconvento- ‘Calano cervelloni occhialuti al cashmere dal Capoluogo a imporre soluzioni finanziariamente improponibili e tecnicamente difettose, tanto che in questi giorni, i vertici locali del PD si chiedono sotto gli ombrelli a bordo cantiere il perchè di un ponte progettato per due corsie ne abbia una sola e intransitabile.’ Dopo mesi di isolamento e deviazioni da circuito fuoristrada che sono costate peraltro una vittima, parte della popolazione residente inizia a rumoreggiare da un isolamento vergognoso’.
In conclusione- ‘È arrivato il tempo a nostro parere che la palla della gestione comunale passi a giocatori più competenti, capaci di salvare Buonconvento da una agonia che non merita ma che soprattutto rifiuta’.