Professionisti del vicino ospedale disponibili per lo scompenso cardiaco e consulti internistici
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ABBADIA SAN SALVATORE. La Casa di Comunità HUB di Abbadia San Salvatore continua a implementare le sue funzioni e ad attivare nuovi percorsi per gli utenti. A partire da marzo, sarà infatti possibile avere consulti per lo scompenso cardiaco e di Medicina interna. Il tutto avviene in previsione del futuro ampliamento con i lavori di ristrutturazione PNRR che vedono il cantiere insediato in Piazzale Michelangelo.
Nell’ottica di sviluppare una collaborazione sempre più stretta con il limitrofo ospedale di riferimento, secondo il modello indicato nella Missione 6 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale”, la CdC di Abbadia San Salvatore accoglierà fra le proprie mura specialisti ospedalieri della UOC Medicina interna che, anche grazie all’ausilio di piattaforme informatiche, struttureranno percorsi di presa in carico multiprofessionale territorio-territorio e territorio-ospedale.
Tale modello organizzativo riveste una maggiore valenza soprattutto in merito alla gestione comune dei malati cronici più complessi e ad alto grado di instabilità, che sono soggetti a frequenti ricoveri e accessi al Pronto Soccorso.
I nuovi percorsi attivi da marzo nella Casa di Comunità di Abbadia San Salvatore:
– “Scompenso cardiaco”, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 (2° e 4° martedì del mese) –
– “Consulto internistico per AFT”, attivato dal medico di medicina generale in base al bisogno, tramite un’agenda riservata che fa capo allo specialista internista, che può effettuare il consulto secondo diverse modalità:
• Visita specialistica sul paziente;
• Consulto in presenza del paziente e del curante;
• Consultazione tra specialista e curante “peer to peer”;
• Proporre un ricovero ordinario presso l’U.O.C. di Medicina interna;
• Contatto telefonico o mail tra i professionisti.
Appena lo consentiranno gli aspetti logistici è previsto di attivare presso la Casa di Comunità anche l’agenda relativa al Diabete Mellito, da gestire di concerto con la medicina generale.
La presenza dei medici internisti ospedalieri può contribuire a creare un percorso diagnostico terapeutico volto a seguire nel tempo il singolo paziente cronico e pluripatologico, mirando così a una medicina personalizzata e di precisione, con un aumento dell’appropriatezza prescrittiva anche nell’ambito dei pluritrattamenti.
Quanto sopra favorirà inoltre momenti di incontro e di progettualità con i medici di medicina generale, valorizzandone il ruolo all’interno dei percorsi aziendali, sempre più strategico con lo sviluppo del del DM77 e dei nuovi modelli per l’assistenza territoriale.