VALDELSA. “Un fulmine a ciel sereno” secondo molti concittadini che ne parlano.
Per voi, lavoratrici e lavoratori del Mercatone Uno di Colle Val d’elsa, non è esattamente così: è dal 2015 che la storia va avanti, dapprima con una riduzione di orario per la Cassa integrazione ed ora con il rischio di licenziamento per 30 di voi (su 50!) e per “i fortunati” l’impiego sarà garantito solo per altri due anni.
“Eppure c’era sempre tanta gente…”, si dice. Eh sì, stavolta i concittadini hanno ragione: perché i licenziamenti non sembrano affatto connessi all’andamento delle vendite (che era positivo) ma quanto piuttosto al trasferimento della proprietà alla Cosmo s.p.a. che ha motivato la decisione incolpando le licenze, minori per beni non ingombranti…strano: la stessa società ha applicato le stesse drastiche e “necessarie” misure anche all’ex Carrefour di Casoria (chissà con quale scusa) e ha riconfermato solo 12 dipendenti su 150.
Sono nella stessa vostra posizione (o lo saranno a breve) gli altri 13 punti vendita Mercatone acquistati da Cosmo. In particolare si stanno distinguendo Parma e Genova dove lavoratori e sindacati si stanno appellando alle istituzioni.
Quanto avviene non è frutto di una questione “morale”, non è la cattiveria dei padroni o la cialtroneria degli organi di controllo istituzionali la causa di queste politiche. Queste sono il frutto e la conseguenza di un ordinamento sociale sempre più insostenibile, sono la “naturale” conseguenza del funzionamento del sistema capitalista che, giunto alla fase di crisi acuta e irreversibile, costringe i padroni, le multinazionali, le banche, gli amministratori del capitale finanziario e i governi a loro servizio a tagliare ogni “spesa superflua” per mantenere i propri margini di profitto ed essere concorrenziale con gli altri attori del mercato. Posti di lavoro, diritti, sicurezza sul lavoro, sanità, istruzione, diritto alla casa, ambiente; queste sono le cose che vengono sacrificate sull’altare del profitto!
Ma questo corso delle cose può e dev’essere invertito!
Sono recenti i casi, nelle nostra Regione, dei lavoratori degli NCA di Carrara che dopo settimane di presidio davanti ai cancelli, manifestazioni e irruzioni in Consiglio Comunale sono stati riassunti; dei lavoratori Rational di Massa, espulsi dal ciclo produttivo a seguito della chiusura dell’azienda per motivi speculativi e che stanno lottando da un anno per la conquista di nuovi posti di lavoro attraverso la costituzione di una cooperativa; degli operai della ex-Lucchini di Piombino che hanno dato corpo al Coordinamento Camping Cig art. 1 per fare fronte agli effetti dello smantellamento della fabbrica, per rivendicare la bonifica dei territori inquinati, coordinandosi con le masse popolari della zona. L’attacco è generale, per questo “pensarci” come parti distinte è deleterio, dobbiamo far valere la nostra forza facendo fronte comune: nelle fabbriche, nelle scuole, negli ospedali, nei quartieri, costruire organizzazione e coordinamento.
In questi casi è il protagonismo dei lavoratori a fare e ad aver fatto la differenza; ad aver confermato che i lavoratori possono se osano!
Anche voi siete in sciopero da giorni e la popolazione vi sta supportando: sono i vostri figli, i vostri amici, i vostri mariti e le vostre mogli, gli altri lavoratori… non siete soli! Siete voi il motore della vostra azienda, siete voi che avete contribuito a farla funzionare negli anni, siete voi che “fate girare l’economia” della Val D’Elsa.
Ebbene, per far valere la vostra, la nostra forza dobbiamo legare ogni singola vertenza, legare i lavoratori con gli studenti, gli studenti con gli insegnanti, i disoccupati e precari con i lavoratori, gli italiani con gli stranieri. Dobbiamo promuovere organizzazioni dentro le aziende che raccolgano i lavoratori a prescindere dalle tessere sindacali e che si leghino al territorio per imporre con forza e urgenza le questioni che sono di interesse alle masse popolari. Sul nostro territorio ci sono altre fabbriche in via di smantellamento o in crisi: dalla Whirlpool alla Bassilichi occorre mettersi in contatto con esse e promuovere un coordinamento degli operai della zona, strettamente unito al territorio. Solo la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari con alla testa la classe operaia può invertire il corso delle cose imponendo agli amministratori locali, finanche al governo nazionale, le misure di emergenza che servono a fronteggiare una situazione che i numeri e i fatti confermano essere di questo genere. Questo è il modo per mettere le istituzioni al nostro servizio, approfittando anche della situazione politica che si è creata per far rispettare le promesse elettorali (lavoro, pensioni, reddito, diritti, sanità, scuola) che fanno parte del programma di governo e per combattere tutte le misure e le manovre reazionarie (persecuzione immigrati, guerra tra poveri, misure oscurantiste e clericali). Mobilitarsi e organizzarsi: questa è la via per costruire la soluzione politica che serve ai lavoratori e al resto delle masse popolari del nostro paese: un Governo di Emergenza Popolare che sia espressione delle organizzazioni operaie e popolari e che sia disposto a far valere la forza delle masse popolari organizzate, per rompere con i diktat e le imposizioni dell’UE e della Comunità Internazionale. Un governo che alimenti la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari e che sia un’efficace soluzione alla “guerra tra poveri” promossa dalla classe dominante. Questa prospettiva è lo sbocco unitario e positivo delle mille mobilitazioni che già oggi attraversano, sparse, il Paese è la soluzione più efficace per mettere mano allo stato di emergenza oggi vigente e la via più fattibile per promuovere l’instaurazione del socialismo, l’unica soluzione strategica per uscire dalla crisi in cui siamo immersi.
La sezione di Siena- Val d’Elsa del Partito dei CARC ribadisce la propria solidarietà e il proprio sostegno ai lavoratori di Mercatone Uno e a tutti i lavoratori del territorio e li invita a partecipare a due importanti appuntamenti nazionali:
– il 16 giugno a Roma alla mobilitazione indetta dall’Asia USB contro le disuguaglianze sociali e i vincoli della UE,
– il 16 giugno a Roma all’assemblea “Per un Governo Costituzionale di Salute Pubblica. Per un Comitato di Liberazione Nazionale” promossa da Ugo Mattei, Alberto Lucarelli e altri.
Saranno occasioni, queste, per dare visibilità e rafforzare anche la vostra lotta!