Costrette a subire quella di genere e quella di classe
VALDELSA.
Il giorno 25 Novembre il P.CARC vi invita all’iniziativa “Essere donna delle masse popolari vuol dire tante cose”, che si terrà presso la sede del M5S in via San Sebastiano n.8 dalle ore 16.
La discussione verterà sulla doppia oppressione che le donne delle masse popolari subiscono: quella di genere e quella di classe. In entrambi i casi la matrice è il capitalismo a cui si affianca, in Italia soprattutto, il ruolo del Vaticano. Continuiamo a sentire nei tg casi di violenze, di stupri e di omicidi, ma limitarsi a cercare nella cultura la causa è riduttivo e fuorviante: le discriminazioni che le donne subiscono nel posto di lavoro, i continui attacchi nei confronti di istituzioni e servizi (quali consultori, ospedali… Ma anche scuole per i figli, mezzi pubblici sicuri…) fanno sì che alla questione di genere si sovrapponga quella di classe (sono le donne delle masse popolari a dover rinunciare alla propria emancipazione nella speranza di una vita felice nel nido familiare). L’esperienza dei primi paesi socialisti (come l’URSS o la Repubblica Popolare Cinese) insegna che solo con l’edificazione di un sistema socialista e il superamento della divisione in classi dell’umanità (la società comunista) si superano le discriminazioni di genere (ma anche quelle generazionali, verso le minoranze etniche e per l’autodeterminazione del popoli): con il socialismo si avvia questo processo di emancipazione reale perché è l’unica società che promuove su ampia scala l’organizzazione e la partecipazione totale delle masse popolari.
Verranno letti e commentati testi tratti da articoli e romanzi. A seguire, merenda a prezzi popolari ed estrazione della lotteria.
La discussione verterà sulla doppia oppressione che le donne delle masse popolari subiscono: quella di genere e quella di classe. In entrambi i casi la matrice è il capitalismo a cui si affianca, in Italia soprattutto, il ruolo del Vaticano. Continuiamo a sentire nei tg casi di violenze, di stupri e di omicidi, ma limitarsi a cercare nella cultura la causa è riduttivo e fuorviante: le discriminazioni che le donne subiscono nel posto di lavoro, i continui attacchi nei confronti di istituzioni e servizi (quali consultori, ospedali… Ma anche scuole per i figli, mezzi pubblici sicuri…) fanno sì che alla questione di genere si sovrapponga quella di classe (sono le donne delle masse popolari a dover rinunciare alla propria emancipazione nella speranza di una vita felice nel nido familiare). L’esperienza dei primi paesi socialisti (come l’URSS o la Repubblica Popolare Cinese) insegna che solo con l’edificazione di un sistema socialista e il superamento della divisione in classi dell’umanità (la società comunista) si superano le discriminazioni di genere (ma anche quelle generazionali, verso le minoranze etniche e per l’autodeterminazione del popoli): con il socialismo si avvia questo processo di emancipazione reale perché è l’unica società che promuove su ampia scala l’organizzazione e la partecipazione totale delle masse popolari.
Verranno letti e commentati testi tratti da articoli e romanzi. A seguire, merenda a prezzi popolari ed estrazione della lotteria.