SOVICILLE. Da Alfredo Camozzi riceviamo e pubblichiamo.
“La bellezza del territorio del Comune di Sovicille è un bene comune che va difeso dalle trasformazioni che lentamente ma inesorabilmente lo stanno trasformando. In esso insistono importanti aree protette per gli elevati valori naturalistici e paesaggistici, Siti della Rete Natura 2000, emergenze archeologiche e storico culturali, elementi della Rete Ecologica Regionale quali la Montagnola Senese ed i rilievi collinari del bacino del fiume Merse, fossi e canali della piana di Rosia ed importanti acquiferi. In questa area ecologicamente delicata si trovano le aree produttive di Pian dei Mori e della Macchia, l’area aeroportuale di Ampugnano, con annessa previsione di asse stradale di collegamento, la progressiva realizzazione dei lavori di ampliamento a quattro corsie della strada satale 223, per l’ammodernamento del collegamento Siena-Grosseto, l’area produttiva di Bellaria ed il resort con campi da golf di Bagnaia.
Ora sono al punto di arrivo la variante di Bagnaia che prevede nuove costruzioni nella zona di San Giovanni, nell’area collinare; la variante di Bellaria con incremento dell’indice di fabbricabilità e della superficie copribile , nonché dell’altezza delle torri; la variante CRAS che impatta sul capoluogo del Comune. Senza considerare l’ampliamento non proprio ordinato,negli anni, delle aree urbane di Sovicille, Rosia e, soprattutto, San Rocco. Certo, le esigenze produttive, la presenza di un polo scientifico di alta qualità, l’incremento demografico del Comune hanno comportato queste scelte, ma doveva proprio andare così? E, ben peggio, si continua sulla medesima linea? Registro una differenza abissale tra le intenzioni proclamate sia nel Piano Strutturale del Comune, che mirerebbero alla riduzione del consumo di suolo, alla tutela degli ambienti storici e naturalistici, e le realizzazioni concrete che hanno causato la crescita esponenziale dei capannoni a Pian dei Mori, talora vuoti o utilizzati per scopi diversi da attività produttive, la realizzazione di numerosi edifici attualmente vuoti o in stato di ABBANDONO.
Ad esse si stanno aggiungendo il riempimento dell’area produttiva di Bellaria, sita in un’area ad alto rischio idraulico, e nuovi edifici per una supefricie utile lorda di 3950 mq (più servizi) di Bagnaia, con un considerevole incremento dei consumi idrici ed energetici. Gli stessi estensori del Rapporto Ambientale della variante di Bellaria affermano”è indubbio che l’aumento del consumo di suolo, il completamento dei comparti e lo stesso sviluppo verticale…presenta trend peggiorativi rispetto alla componente in oggetto anche se fortemente mitigabili. Le stesse considerazioni sono legate anche ai fenomeni di inquinamento luminoso”. Se anche loro lo dicono… Urge la ripresa nel nostro Comune di un movimento di tutela del territorio come è avvenuto nel recente passato”.