CHIANCIANO TERME. Il presidente di Terme di Chianciano Sirio Bussolotti commenta la risposta del Governo all’interrogazione di Franco Ceccuzzi in cui si chiedeva il rispetto del contratto fra Trenitalia ed il Governo.
“Si confermano purtroppo le nostre preoccupazioni più volte espresse e manifestate sui temuti tagli al servizio Intercity riguardo alla stazione di Chiusi Chianciano Terme. Mentre si avvicina il 13 dicembre, data dell’entrata in vigore dell’orario invernale, temo che la vaga risposta del Governo che si riferisce a contenuti tecnici, possa preludere all’intenzione di Trenitalia di spostare alcuni treni Intercity sulla cosiddetta “linea lenta”, facendoli arrivare e partire dalla stazione di Roma Tiburtina e non da Roma Termini. Il che equivarrebbe, se tali decisioni venissero confermate, all’anticamera della soppressione”.
Bussolotti appoggia pienamente le iniziative di Ceccuzzi, che continua a combattere per il diritto alla mobilità dell’intero territorio che fa capo alla stazione di Chiusi Chianciano Terme, pendolari, studenti, ma anche turisti che raggiungono in treno con difficoltà crescenti anno dopo anno i luoghi di svago e cura e le città snodo del trasporto extraurbano, quali Roma e Firenze.
“E’ necessario che le istituzioni locali, Comuni, Provincia e Regioni si oppongano con forza e decisione alla assurda politica di Trenitalia che penalizza gravemente il nostro territorio” dichiara Bussolotti.
Il presidente delle Terme sottolinea altresì la quantità di segnalazioni, reclami e proteste che l’Azienda Terme di Chianciano colleziona ogni anno da parte di turisti e curisti che hanno sempre maggiori problemi a raggiungere la città termale in treno e lamentano la scomparsa di servizi ferroviari legati alla lunga e media percorrenza. “Le Terme sono fortemente impegnate in interventi di promozione e in significative campagne di marketing che sono in parte vanificate di fronte ad oggettive difficoltà legate al trasporto ferroviario – si lamenta Bussolotti -. In un momento in cui si investe giustamente sulla Stazione, a pochi giorni dall’inaugurazione della nuova pensilina, si verifica una situazione assurda: i cittadini della zona rischiano di vedersi tagliare ancora i servizi ferroviari e la conseguenza è che sono chiamati a pagare servizi che non hanno…”.
“Si confermano purtroppo le nostre preoccupazioni più volte espresse e manifestate sui temuti tagli al servizio Intercity riguardo alla stazione di Chiusi Chianciano Terme. Mentre si avvicina il 13 dicembre, data dell’entrata in vigore dell’orario invernale, temo che la vaga risposta del Governo che si riferisce a contenuti tecnici, possa preludere all’intenzione di Trenitalia di spostare alcuni treni Intercity sulla cosiddetta “linea lenta”, facendoli arrivare e partire dalla stazione di Roma Tiburtina e non da Roma Termini. Il che equivarrebbe, se tali decisioni venissero confermate, all’anticamera della soppressione”.
Bussolotti appoggia pienamente le iniziative di Ceccuzzi, che continua a combattere per il diritto alla mobilità dell’intero territorio che fa capo alla stazione di Chiusi Chianciano Terme, pendolari, studenti, ma anche turisti che raggiungono in treno con difficoltà crescenti anno dopo anno i luoghi di svago e cura e le città snodo del trasporto extraurbano, quali Roma e Firenze.
“E’ necessario che le istituzioni locali, Comuni, Provincia e Regioni si oppongano con forza e decisione alla assurda politica di Trenitalia che penalizza gravemente il nostro territorio” dichiara Bussolotti.
Il presidente delle Terme sottolinea altresì la quantità di segnalazioni, reclami e proteste che l’Azienda Terme di Chianciano colleziona ogni anno da parte di turisti e curisti che hanno sempre maggiori problemi a raggiungere la città termale in treno e lamentano la scomparsa di servizi ferroviari legati alla lunga e media percorrenza. “Le Terme sono fortemente impegnate in interventi di promozione e in significative campagne di marketing che sono in parte vanificate di fronte ad oggettive difficoltà legate al trasporto ferroviario – si lamenta Bussolotti -. In un momento in cui si investe giustamente sulla Stazione, a pochi giorni dall’inaugurazione della nuova pensilina, si verifica una situazione assurda: i cittadini della zona rischiano di vedersi tagliare ancora i servizi ferroviari e la conseguenza è che sono chiamati a pagare servizi che non hanno…”.