Il sindaco di Poggibonsi ha risposto ad un'interrogazione delle opposizioni
POGGIBONSI. Classificazione del terreno, corrispettivo pagato, contesto urbanistico ed economico di riferimento, scelte di interesse generale rivolte ai bisogni delle persone. Tutti argomenti approfonditi dal sindaco Bussagli nel consiglio di ieri (23 aprile), rispondendo ad una interrogazione delle opposizioni per chiarire la vicenda dell’acquisto del terreno di via Aldo Moro, su cui c’è un procedimento aperto presso la Corte dei Conti a carico di amministratori, ex amministratori, tecnici del Comune.
Un terreno destinato a edilizia sociale residenziale e altre funzioni pubbliche. “La vicenda riguarda l’acquisto di un terreno finanziato dalla Fondazione MPS con un contributo di un milione di euro. Una procedura lunga e complessa che si era aperta nel 2006/2007 e si è chiusa nel 2010”, ha ricordato il Sindaco. Con l’acquisto il Comune è entrato nella disponibilità di uno spazio di 16000 metri quadrati da destinare ad edificazione di immobili per edilizia residenziale pubblica, stante che l’area dispone di una volumetria potenziale di 8000 metri cubi, oltre che ad altre e ulteriori funzioni pubbliche. “Sull’area in questione c’era una previsione edificatoria. Il terreno – ha detto – è stato acquistato a prezzo di mercato, valutato congruo da tre stime diverse di cui una dell’Agenzia del Territorio. Abbiamo beneficiato di un contributo della Fondazione Mps, oggi ‘difficilmente’ riproducibile, nell’ambito del protocollo firmato da Fmps, Siena Casa e 36 Comuni a sostegno dell’emergenza abitativa. Quando ne abbiamo avuto bisogno, in un contesto che ha riaperto qualche spiraglio, abbiamo adeguato il regolamento urbanistico. Come è normale che sia”.
“Dal 2010 infatti – ha sottolineato il sindaco – il contesto economico è profondamente cambiato e non è stato possibile concretizzare gli investimenti voluti. Se danno c’è stato è stato per le famiglie che potevano fruire di queste case o per i nostri ragazzi che potevano frequentare, o ambire in tempi brevi, ad una struttura scolastica all’avanguardia”. “Oggi quel terreno – sottolinea – è nelle disponibilità dell’Amministrazione e ci mette nelle condizioni di cogliere le opportunità che, se pur timidamente, si sono aperte. Opportunità che non intendiamo perdere. Parlo della riapertura dei bandi per l’edilizia scolastica, parlo di tutto il tema degli alloggi Erp in vendita legato alla nuova normativa regionale. Tutti spiragli che possono legittimamente farci pensare che questo complesso progetto avviato due Giunte fa possa oggi prendere corpo”.
Il valore corrisposto dall’Amministrazione è il valore di mercato. Il sindaco si è soffermato sul valore corrisposto dall’amministrazione che è il valore di mercato all’epoca dei fatti “che ovviamente non poteva non tener conto della disciplina urbanistica del tempo. Non è solo buonsenso – ha precisato – ma obbligo legale, come è evidente anche da vicende pregresse che hanno interessato questa Amministrazione”. A titolo esemplificativo il Sindaco ha riportato due sentenze della Corte d’Appello relative a terreni adiacenti a quello in oggetto e che il Comune aveva acquisito tramite esproprio che vennero ritenuti edificabili determinando una nuova cifra che il Comune fu condannato a pagare.
Urbanistica: volontà politica su quell’area chiara fin dal 2000 e sempre confermata. All’epoca dei fatti era in vigore il vecchio Piano Strutturale e l’attuale regolamento urbanistico (al netto delle varianti intervenute successivamente). Il Piano (che contiene le direttive, gli indirizzi e le prescrizioni cui deve attenersi il regolamento urbanistico) disciplinava quell’area includendola nella zona denominata Via del Colombaio, nella quale era prevista una potenzialità edificatoria di 8.000 metri cubi di edilizia residenziale. Il sindaco ha ripercorso tutta la fase di revisione della disciplina urbanistica che ha interessato il Comune a partire dal 2010. “Quale fosse la volontà politica su quell’area è chiaro – ha precisato il sindaco – in quanto già formulata in previsioni presenti nel 2000. Tutti i successivi passaggi amministrativi riportano confermata questa volontà, legata alla centralità della edilizia pubblica nelle sue forme diverse, e costituiscono fondamento alla variante definitivamente approvata poche settimane fa che disciplina in modo puntuale anche quell’area. Ferma restando la possibilità di intervenire in modo puntuale anche prima e durante la fase di revisione complessiva”.
Il contesto economico è cambiato profondamente. Il sindaco ha quindi ricordato che la scelta di procedere alla realizzazione di alloggi a canone concordato avvenne in un contesto istituzionale molto favorevole. Si lega infatti al protocollo del 2005 fra Siena Casa, Fmps e i 36 Comuni della Provincia, con un impegno condiviso per la realizzazione di alloggi pubblici. Un protocollo che ha prodotto negli anni significativi interventi in tutta la Provincia, anche a Poggibonsi che ha visto 36 alloggi realizzati e consegnati a Bellavista e a Staggia Senese. Sulla scorta di questo protocollo il Comune chiese e ottenne il contributo utilizzato per via Aldo Moro. “Sappiamo – ha ricordato Bussagli – quali saranno poi le vicende MPS, quanto è peggiorato il quadro della finanzia pubblica a partire dal 2010, quale è stato il livello progressivo di tagli imposti dai governi, come si è sostanzialmente azzerata la capacità di indebitamento dell’Ente, come sono calati gli oneri di urbanizzazione, come sono peggiorati gli obiettivi di patto di stabilità”. Riportando qualche cifra di Poggibonsi: nel 2006 il totale previsionale di opere pubbliche ammontava a 15.375.690, nel 2013 scende a 1.586.333. Gli obiettivi di Patto di Stabilità passano dal -723.000 del 2008 al +1.841.000 del 2014.
La delibera d’acquisto fu approvata senza voti contrari. “Quando il precedente Consiglio ha approvato la delibera per l’acquisto del terreno, peraltro senza nessun voto contrario, la vicenda era in corso già da tre anni e niente era stato rilevato dalla Corte”, ha precisato il sindaco che ha ricordato che la prima attenzione sulla vicenda arrivò in prossimità di tale delibera tramite uno dei tanti esposti che da anni sono rimessi, dalla stessa fonte, all’Amministrazione. A quell’esposto l’allora sindaco Lucia Coccheri rispose con una lettera, inviata, ancor prima della stipula del contratto di acquisto, ad una pluralità di Istituzioni e persone, ivi compresi tutti i consiglieri comunali allora in carica. “Segno massimo – ha ricordato Bussagli – di trasparenza dell’azione amministrativa”.
Solo molto tempo dopo la Corte dei Conti ha voluto approfondire sulla vicenda. “La Corte dei Conti – ha chiuso il sindaco – sta facendo correttamente il proprio lavoro che auspichiamo si possa concludere nel più breve tempo possibile. A nessuno fa piacere essere coinvolto in queste vicende. Tuttavia ribadisco che sono e siamo tranquilli perché convinti di aver fatto scelte corrette nell’interesse della nostra città”.