PIENZA. Le 24 dipendenti a tempo indeterminato del call center ‘Bottega verde’ di Pienza, preso atto insieme alla Filcams Cgil della volontà dell'Azienda di chiudere definitivamente il call center e gli uffici di Palazzo Massaini, hanno indetto lo stato di agitazione con proclamazione di un primo sciopero per l'intera giornata di giovedì 25 giugno.
Già due anni fa la forte iniziativa sindacale, la fermezza delle lavoratrici ed il clamore suscitato nel comune pientino avevano scongiurato un’analoga decisione. In quell'occasione, in un apposito incontro richiesto dalla Filcams Cgil di Siena alla presenza del Sindaco e dell'Assessore Provinciale alle attività produttive, il titolare di Bottega Verde aveva rivendicato con orgoglio che la sua azienda, in totale quasi mille dipendenti, non aveva mai licenziato nessuno e che “non aveva intenzione di farlo mai”!!!
La coerenza evidentemente è un optional… del passato. Così come le idee di riorganizzazione aziendale allora avanzate, che si sono rivelate fragili, insufficienti e fuorvianti.
Inoltre appare una patetica caduta di stile l'affermazione aziendale secondo cui le lavoratrici hanno fatto resistenza a ricollocazioni in mansioni alternative, vista la loro documentabile disponibilità in tal senso.
La Filcams Cgil non si rassegna alla chiusura di un'altra azienda in un territorio già colpito da profonde crisi occupazionali, tanto più da parte di un’impresa diventata grande anche per gli indubbi vantaggi promozionali che il nome e l'immagine di Pienza portano nel mercato italiano ed internazionale. Ritenendo, quindi, sbagliata ed ingenerosa tale volontà aziendale, invita la cittadinanza tutta, l'Amministrazione comunale e tutte le forze politiche e sociali ad impegnarsi assieme affinché la chiusura definitiva del call center sia evitata.
La Filcams Cgil comunica che prossimamente verranno decisi ulteriori scioperi con manifestazioni ed iniziative pubbliche a sostegno di queste 24 lavoratrici.
Già due anni fa la forte iniziativa sindacale, la fermezza delle lavoratrici ed il clamore suscitato nel comune pientino avevano scongiurato un’analoga decisione. In quell'occasione, in un apposito incontro richiesto dalla Filcams Cgil di Siena alla presenza del Sindaco e dell'Assessore Provinciale alle attività produttive, il titolare di Bottega Verde aveva rivendicato con orgoglio che la sua azienda, in totale quasi mille dipendenti, non aveva mai licenziato nessuno e che “non aveva intenzione di farlo mai”!!!
La coerenza evidentemente è un optional… del passato. Così come le idee di riorganizzazione aziendale allora avanzate, che si sono rivelate fragili, insufficienti e fuorvianti.
Inoltre appare una patetica caduta di stile l'affermazione aziendale secondo cui le lavoratrici hanno fatto resistenza a ricollocazioni in mansioni alternative, vista la loro documentabile disponibilità in tal senso.
La Filcams Cgil non si rassegna alla chiusura di un'altra azienda in un territorio già colpito da profonde crisi occupazionali, tanto più da parte di un’impresa diventata grande anche per gli indubbi vantaggi promozionali che il nome e l'immagine di Pienza portano nel mercato italiano ed internazionale. Ritenendo, quindi, sbagliata ed ingenerosa tale volontà aziendale, invita la cittadinanza tutta, l'Amministrazione comunale e tutte le forze politiche e sociali ad impegnarsi assieme affinché la chiusura definitiva del call center sia evitata.
La Filcams Cgil comunica che prossimamente verranno decisi ulteriori scioperi con manifestazioni ed iniziative pubbliche a sostegno di queste 24 lavoratrici.