Il segretario Daniele Boschi parla degli scenari possibili nel futuro del Partito Democratico colligiano
COLLE DI VAL D’ELSA. “Il rinnovamento all’interno del Partito Democratico deve avvenire a tutti i livelli”. Daniele Boschi, segretario comunale del Pd colligiano, si prepara ad inaugurare la Festa dell’Unità, che si aprirà giovedì 29 agosto a Gracciano, e allo stesso tempo fa alcune riflessioni sullo stato di salute del partito di centrosinistra.
“Prima di tutto desidero che la Festa dell’Unità venga vissuta come tale: cioè come una festa, un momento di leggerezza, di allegria e di positive relazioni umane. La Festa sono le zonzelle e le cene che ci permettono di ritrovarci insieme a tavola; sono i balli serali, i concerti e tutte le occasioni di svago previste dal programma. Poi naturalmente, non mancano momenti di approfondimento e discussione su temi politici e culturali, come è giusto che sia”.
Domenica 8 settembre, alle 21.30 nell’Area Dibattiti, è previsto un incontro dal titolo “Orizzonti: verso il congresso del Pd colligiano”, a cui parteciperanno il segretario regionale Emiliano Fossi, quello provinciale Andrea Valenti e Daniele Boschi, segretario comunale.
“Non sarà sicuramente quella l’occasione in cui si deciderà o meno lo svolgimento del congresso – precisa Boschi – anche se il tema sarà trattato in modo serio, approfondito e partecipato. Il passaggio congressuale necessita del legittimo protagonismo di molti attori e del rispetto delle regole, e in ogni caso sarà l’assemblea comunale del Pd a deliberare in merito”.
Ha già spiegato in altre occasioni la differenza, per un cambiamento reale del partito colligiano, tra gli scenari aperti dalle dimissioni del segretario e quelli relativi alla fase congressuale. Vuole ricordarli?
“Il discorso è semplice. Se il segretario si dovesse dimettere, la sua sostituzione verrebbe decisa tramite una procedura assembleare. Il suo posto verrebbe cioè ricoperto da una persona attualmente parte dell’assemblea che è la stessa eletta nel 2020, quando fui eletto segretario. Se si decide di rinnovare per davvero i passi da fare sono diversi. Intanto si devono mettere in piedi una rinnovata visione politica, un cambiamento nei metodi e nella comunicazione, una valorizzazione di energie nuove, un rafforzamento dei legami con i soggetti del territorio, che portino ad approvare nuove linee strategiche. E questo si può fare solo tramite il congresso. Se si cambia soltanto il segretario, si fa all’interno dell’assemblea, quindi a strategia invariata”.
Tutto questo verrà discusso pubblicamente l’8 settembre?
“Qualche giorno fa, durante una riunione della segreteria, ho chiesto a tutti i componenti di riflettere bene e cominciare a ragionare su come vorremmo che diventasse il nostro partito, al netto della sconfitta elettorale e di un bilancio che può essere per alcuni tratti negativo ma anche positivo per tanti altri. Immaginiamoci che cosa serve per aprire una discussione interna e per poter diventare più interessanti agli occhi delle persone, degli elettori. Da lì si progetteranno i temi che vorremo toccare, il percorso da affrontare. La scelta è se vogliamo seguire la linea congressuale o quella assembleare. Se la linea rimane la stessa, tutto questo non servirà a niente”.