Nel 2018 assegnati lavori per circa 5.000.000 di euro
VALDICHIANA E VALDARNO. Il Consorzio 2 Alto Valdarno guarda al futuro e imbocca la strada della dematerializzazione, puntando sull’informatizzazione per diminuire i fascicoli cartacei, facilitare la presentazione delle pratiche e accorciare i tempi.
L’ultima novità tocca da vicino le imprese agricole che, dal 1 marzo, per collaborare con l’ente, devono presentare domanda utilizzando la nuova e più rapida procedura telematica.
La svolta è arrivata con la riapertura dei termini per l’aggiornamento dell’albo, in cui sono racchiuse le aziende candidate ad ottenere dall’ente incarichi per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua.
Il Consorzio, insieme alle nuove opportunità di collaborazione, ha presentato, in un incontro didattico-formativo molto partecipato, la rivoluzione nelle modalità di iscrizione. Niente più fogli e documenti da consegnare a mano. Adesso tutto si carica via web. Direttamente dal sito dell’ente dove si trova la procedura guidata per l’inserimento della domanda. L’obbligo vale per tutti, anche per i soggetti che si erano iscritti in precedenza, con metodo “tradizionale” e che, per adeguarsi, avranno tempo fino al 30 aprile.
“Il Consorzio ha sempre rispettato i criteri di trasparenza, rotazione, imparzialità e par condicio”, spiega Beatrice Caneschi, capo settore amministrativo. “Adesso si fa un ulteriore passo avanti con la dematerializzazione, che agevola sia chi deve inoltrare la pratica, sia l’ente che deve acquisirla. Dal 30 aprile in poi, la selezione delle aziende affidatarie sarà interamente telematica e perfettamente tracciata, grazie al programma che è stato adottato e che si interfaccia con tutte le attività del Consorzio”. Nessuno sconcerto tra gli imprenditori presenti alla riunione e che hanno dimostrato di apprezzare l’innovazione: “E’ un’occasione importante anche per crescere e prepararsi, sul piano amministrativo, ad affrontare il mondo degli appalti”, hanno commentato. In ogni caso, tutti potranno contare, grazie agli accordi stretti dal Consorzio, su un periodo di tutoraggio da parte delle organizzazioni di categoria.
Così se il 2018 è stato l’anno delle “regole”, con l’emanazione da parte del Consorzio di indicazioni precise in merito ai requisiti richiesti alle imprese, ma anche ai provvedimenti (sospensioni, esclusioni e sanzioni, da assumere in caso di irregolarità, inadempienze e mancata consegna dei lavori entro i termini indicati), il 2019 è l’anno della modernizzazione dei sistemi di accesso al “forziere” di opportunità grazie al quale le imprese agricole possono integrare il loro reddito e attraverso il quale il Consorzio può trovare partner affidabili, preparati e profondi conoscitori del territorio, da coinvolgere nella cura del reticolo idraulico in gestione, investendo sul territorio le risorse che dal territorio arrivano. Ad oggi sono 65 le imprese agricole inserite nell’albo consortile, costituito in base a quanto disposto dalla Legger Regionale 79/2012 sulla bonifica e dei decreti legislativi 227 e 228 del 2001. Erano 18 nel 2014, l’anno scorso, in dodici mesi, sono riuscite a realizzare interventi per circa 5 milioni di euro: un incentivo importante per continuare a lavorare e a presidiare il territorio.