I permessi ci sarebbero, come pure la ferma convinzione di Toscana Cereali che, attraverso il suo direttore, Giuliano Rossi, si dice sicura che nulla verrà modificato, con il tempo, nell'impianto che nascerà per smaltire e produrre energia da paglia e scarti dei lavori agricoli.
Gli ambientalisti, ovviamente, si ribellano e fanno nascere qualche dubbio. "Vogliamo davvero credere che De Benedetti investa per produrre 1 megawatt? – scrivono in una nota stampa i verdi – Che non chiederà un ampliamento della centrale? Pensate gli verrà negato? Che finito di bruciare quattro ballette di fieno legnetti ecc non chiederà di bruciare rifiuti? Che i controlli saranno puntuali (vedi geotermia e fanghi speciali nei campi) ? Il miglior inceneritore possibile è quello che non nasce".
Con una serie di domande-risposte i verdi intendono informare i cittadini: "Cosa sono gli inceneritori? Rinominati di recente in termovalorizzatori (spaventa di meno) bruciano rifiuti ad altissima temperatura – Servono anche per produrre energia? Sì, ma il rapporto fra energia prodotta ed energia impiegata per ottenerla è in negativo –Inceneritori e Centrali a Biomasse sono la stessa cosa? Sì, la Centrale è equivalente all’inceneritore. La differenza non riguarda il tipo di combustibile ma la quantità di rifiuti bruciati al giorno – E’ vero che bruciano solo legno, paglia, scarti vegetali? No ,è falso. Secondo una sentenza del Consiglio di Stato Serv.n°5333 del 29.7.04 le Centrali sono autorizzate ad integrare le biomasse, originariamente autorizzate ,con qualsiasi ulteriore tipologia di Rifiuto Quindi anche i CDR derivati dai Rifiuti Solidi Urbani e Industriali – Cosa succede nella realtà degli inceneritori a biomassa? Se non si trovano sul mercato le biomasse, sempre meno disponibili, la Centrale, che non si può fermare, verrà alimentata da qualcosa d’altro. E’ già successo a Brescia a Massarosa a Banda d’Argenta a Tortona a Pignataro Maggiore a san Zeno a Pieve al Toppo ecc. – Oltre al vapore acqueo cosa esce dalle ciminiere? Diossine e furani(altamente cancerogeni) Nanoparticelle ossia polveri sottilissime difficilmente misurabili che nel tempo procurano tumori, leucemie, sarcomi. Poi CO2 e monossido di carbonio che causano l’aumento dell’effetto serra – Le ceneri risultanti dalla combustione sono nocive? Sì, sono un terzo del peso originale, ed essendo tossiche devono essere stoccate in discariche speciali – Ma allora chi è a favore degli inceneritori? Quasi tutti i Politici (Sindaci, Presidenti di Province e Regioni, Ministri) e naturalmente le Multinazionali che ci guadagnano. Non lo sono i Medici, gli Ambientalisti, i Comitati e le persone che abitano vicine Sono indifferenti i cittadini che non hanno inceneritori vicino a casa ma che dovrebbero comunque preoccuparsi perché questo è il business del futuro – Perché vengono spinti solo gli inceneritori e non il riciclo? Per un semplice motivo : il denaro ricavato dalle sovvenzioni statati (CIP6) e Certificati verdi I CIP6 sono soldi prelevati dalla bolletta Enel che tutti paghiamo Una tassa che va dal 6% al 10% che finanzia le fonti di energia rinnovabili che vanno anche agli inceneritori – Come sta avvenendo? Nel 2007 il Ministero dell’Ambiente stabilisce che piccole e grandi imprese possono ricevere contributi per l’acquisto di impianti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Da qui la corsa agli inceneritori. Le Multinazionali hanno modificato la loro natura societaria per produrre energia attraverso inceneritori – Se si abolissero CIP6,Certificati verdi, agevolazioni truffa, chi sarebbe disposto ad incenerire? Nel 2006 gli inceneritori hanno ricevuto 1.135,9 milioni di euro contro lo 0,04 del solare.La vergogna si completa con le fonti “assimilabili” 1..179.8 milioni ai rifiuti industriali e 2.181.7 ai combustibili fossili. Tra i maggiori beneficiari c’è SORGENIA la Soc. di De Benedetti interessata alla realizzazione della Centrale a Biomasse in loc.Gallina :Cavallo di Troia dell’inceneritore – E’ pazzesco, ma cosa si può fare? La ricetta è semplice: informazione, sensibilizzazione, partecipazione, passa parola".
Come anticipato, ad alcuni dubbi degli ambientalisti ha replicato il direttore di Toscana Cereali Giuliano Rossi che ha voluto così tranquillizzare gli abitanti della Valdorcia. "L’impianto di produzione energetica in corso di realizzazione a Gallina da parte di Sorgenia Bioenergy – scrive – non è un inceneritore né produce emissioni tossiche. Sostenere queste cose è funzionale solo alla necessità di visibilità politica, ma di sicuro non contribuisce né a dare una corretta informazione agli abitanti della Val d’Orcia, né a favorire la diffusione dei sistemi di generazione energetica da fonti rinnovabili. Evocare il rischio di un potenziamento dell’impianto a più di un megawat è fuori luogo, perché l’impianto è ospite di una struttura agricola di Toscana Cereali che non ha alcuna intenzione di assecondare logiche economiche estranee al mondo agricolo. E, d’altra parte, la Stessa Sorgenia non ha alcun interesse di questo tipo a Gallina".
"Toscana Cereali, da parte sua, ha stretto un accordo con Sorgenia Bioenergy per due motivi – spiega il rappresentante di Toscana Cereali – per contribuire a risolvere il problema dello smaltimento dei residui della produzione cerealicola integrando il reddito degli agricoltori, e per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ad oggi le 7.000 tonnellate di paglia per produrre pellets da impiegare nella produzione di energia elettrica vengono realizzate in conto terzi presso un impianto delle Marche con alti costi di produzione per Toscana Cereali, che per questo oggi non può garantire un valore aggiunto adeguato agli agricoltori. In provincia di Grosseto, inoltre, entreranno in funzione altri due impianti di produzione energetica gemelli di quello di Gallina. A quel punto Toscana Cereali realizzerà un proprio impianto di pellettizzazione della paglia, competitivo sotto il profilo dei costi di gestione, perché avrà la possibilità di raggiungere la soglia minima di lavorazione di 21.000 tonnellate di scarti cerealicoli, che consentirà di remunerare gli agricoltori che conferiscono la paglia, consentendogli di integrare il reddito. I piccoli impianti di produzione energetiche sono alla base della cosiddetta “generazione distribuita”, che in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti della rivoluzione verde di Barack Obama, rappresentano una delle scommesse per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Opporsi a questa strategia che consente di evitare il ricorso al petrolio come combustibile, va in controtendenza con gl’indirizzi dell’Unione europea e del Protocollo di Kyoto. Toscana Cereali ha deciso di battere questa strada coerentemente con la propria filosofia di valorizzazione delle colture cerealicole di qualità, e perseguirà i propri obiettivi con determinazione e cercando costantemente il consenso dei produttori agricoli".
Tra queste due posizioni una miriade di opinioni personali che spopolano sui siti locali. Commenti dei più disparati: da quelli che hanno paura che un nuovo tassello arrivi a danneggiare un territorio patrimonio dell'Unesco, dall'altra parte il timore per la salute della gente che dovrà vivere nei pressi del nuovo impianto.
Leggendo i commenti arrivati in uno di questi blog – quello di Fabio Pellegrini, Notizie dalla Val d'Orcia – troviamo anche l'intervento di un ingegnere, Silvio Venturini che, con competenza espone il suo parere, che qui riportiamo: "Sono un ingegnere e mi occupo di ogni tipo di fonte rinnovabile. La realtà è che un pò tutti voi "anonimi" avete ragione, ma di fatto, poi, nessuno. OGGI, e scrivo OGGI, gli impianti a biomassa si distinguono dagli inceneritori. Chi dice il contrario e poi cita leggi del 2004…fa tenerezza. Infatti il processo di progettazione di una filiera con annesso impianto a biomasse è un processo che dura anni, io ci sto passando, e i casi negativi citati da uno di voi sono impianti "concepiti" qualche era glaciale fa, tecnologicamente parlando. Oggi la gente come noi deve battersi con la cognizione di quello che dice. Io da consigliere comunale (INDIPENDENTE) mi sto battendo CONTRO una centrale a biomassa di tipo "inceneritore a griglia mobile" alimentato prevalentemente da sansa di oliva. Mentre mi sto battendo a favore, in altre realtà, di impianti di pirogassificazione a doppio stadio, di ultima generazione, a biomassa da filiera corta. Ragazzi, guardate, prima di fare qualsiasi tipo di commento o ostruzionismo, cercate di avere la cognizione di quelle che sono le norme vigenti SULLA tecnologia vigente. Le biomasse SONO una importante opportunità per un sacco di persone e i bilanci energetici si possono rendere più che positivi. Rimango a disposizione per chiunque avesse bisogno di chiarimenti".
Forse, un dibattito più aperto è possibile. Fermo restando che ci si possa fidare delle promesse fatte. Oltre che della tecnologia che avanza.