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E’ assente una strategia di fondo: si parla in alcuni passaggi della Relazione Previsionale e Programmatica delle gestioni associate ( Fondazione Elsa, Fondazione Servizi Sociali , Società della Salute ) come possibile economia nella gestione dei servizi, ma di fatto non esiste una sede sovra comunale in cui discutere sul proliferare di queste forme di gestione dei servizi o comunque un punto di coordinamento vero tra le Amministrazioni Comunali.
Si parla a proposito della gestione delle attività culturali relative al cinema ed al teatro, dell’ inizio della attività della Fondazione “Elsa” che punta a raggiungere, oltre che una razionalizzazione nei costi, anche una migliore qualità e razionalizzazione delle suddette attività. Ma non vengono indicati gli obiettivi e gli elementi critici della nostra gestione che spingono per aderire alla Fondazione Elsa.
E’ un discorso tra Colle e Poggibonsi e basta oppure è un’indicazione di tutta la Valdelsa? Ci è apparsa come una opzione debole, perché non individua le criticità, ma esprime fiducia nell’associazione dei servizi che in questo caso appare molto dubbia.
E sulla Fondazione dei Servizi Sociali della Valdelsa è mancato un giudizio sul suo operato, sui servizi se siano aumentati o migliorati qualitativamente, oppure sulla sostenibilità dei costi dei servizi.
La nostra opinione è che si stia attuando una politica della moltiplicazione delle “scatole”.
Dall’Intesa al Tra-In, Sienambiente, Acquedotto del Fiora Spa, la Fondazione Territori Sociali, il Consorzio di Bonifica, l’Azienda Multiservizi, la Colle Promozione, New Colle, poi si vuole aderire alla Fondazione Elsa e poi si aderisce alla Società della Salute, gli Ato ( rifiuti, acqua ) e sicuramente ci siamo scordati di qualcosa
Noi crediamo che in questa pletora di società ed enti si potrebbe compiere degli accorpamenti in modo da generare risparmi.
E’ giusto pensare in termini di maggiore produttività del personale (la gestione associata di servizi a questo serve), ma ragionando dentro una strategia che parta dall’analisi dell’esistente, dalla disamina degli obiettivi e della snellezza nelle forme di gestione.
Noi su questi temi abbiamo chiesto che si apra un dibattito vero, di fronte al Consiglio Comunale ed alla città, nel quale sia chiaro quali siano gli scenari che si vogliono aprire.
Altro elemento di debolezza di fondo nel Bilancio 2010 è l’ennesima riproposizione di un atteggiamento per cui le colpe sono del Governo che taglia le risorse.
Certo, la situazione complessiva è difficile, ma ormai da svariati anni abbiamo di fronte uno scenario economico-finanziario del Bilancio del Comune che è così riassumibile: le entrate correnti non pareggiano le spese correnti ed il Bilancio si quadra perché si utilizzano gli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente.
Questo ormai è un dato storico, che non ha avuto alcuna inversione di tendenza: anche quest’anno si chiude il Bilancio applicando 1,3 milioni di Euro di oneri di urbanizzazione alla spesa corrente .
Il Programma delle Opere Pubbliche, rispetto alle necessità di Colle appare debolissimo. Le risorse per le manutenzioni sono pochissime. Poche risorse per le scuole ( e questo è un aspetto estremamente negativo ) e per le manutenzioni delle strade.
Ci sono opere legate a finanziamenti esterni, ma la cui realizzazione , ad esempio, non è accompagnata da un’analisi accurata sui futuri costi di gestione. L’imponente investimento sulla mediateca, ad esempio, quanto costerà domani per la sua gestione? Non si sa, eppure prima di fare l’investimento questa valutazione qualcuno l’avrà fatta . Noi crediamo che quest’opera avrà ricadute pesanti su un bilancio che si regge su equilibri deboli.
Ci chiediamo, dopo sei anni di presenza in Consiglio, se in realtà scelte maggiormente incisive non potessero e non possano essere fatte.
La spesa corrente del Comune ad esempio merita un’analisi accurata nei suoi centri di costo, a partire dal personale e dalla spesa per beni e servizi .
Sarebbe possibile un blocco del turnover per pensionamenti, con una riorganizzazione della macchina amministrativa. Non solo, ma a nostro parere le responsabilità dirigenziali attribuite sono troppe e la loro ampiezza amplifica automaticamente le richieste di spesa.
L’accorpamento dei centri di spesa genera a nostro parere un automatico risparmio rispetto ad oggi.
Occorre attuare politiche di risparmio forte su tutto: dalla cancelleria, all’energia, a tutti gli acquisti. Non appare questa consapevolezza dalla lettura dei documenti.
Abbiamo chiesto un monitoraggio costante della spesa, per cui la Giunta riferisca periodicamente alla Commissione Bilancio ed al Consiglio sull’andamento del Bilancio.
Rinnoviamo inoltre la necessità di entrare nel merito della gestione dell’Azienda Multiservizi e di capire quali siano i risultati economici della Colle Promozione e della New Colle per l’anno 2009; conoscere, anche attraverso un’apposita seduta di Consiglio, l’andamento delle società e gli indirizzi programmatici avuti con il nuovo mandato amministrativo.
Abbiamo evidenziato infine la necessità di analizzare le ricadute della crisi sul nostro territorio: si indebolisce il tessuto industriale, si indebolisce la società, percepiamo un preoccupante senso di incertezza nel futuro, ed un preoccupante scollamento tra la politica e la città.
E' mancata, a dire il vero non c'è mai stata, la partecipazione alla costruzione del bilancio, nessun incontro preventivo di ascolto dei cittadini, nessun budget gestito dai cittadini, ma solo operazioni di pura facciata come quello del bilancio partecipato che, forse non tutti sanno, si riduce ad un progetto della regione di poche migliaia di euro.
Poteva essere accolta la tesi dei sindacati e dare un segnale fortissimo di interesse, su una diminuzione della fiscalità locale prevedendo forme di attenuazione dell'addizionale irpef per le categorie di cittadini direttamente colpiti dalla crisi.
La recente variante al Piano Regolatore poteva essere un momento per venire incontro ai bisogni delle categorie più deboli, prevedendo un “Piano Casa” per alcune categorie (giovani coppie ad esempio), oppure poteva essere affrontato il disegno delle aree industriali. Perché, per esempio, molte imprese vanno a Monteriggioni e non a Colle ?
Una strategia di governo dovrebbe puntare a definire tanti interventi (dalle opere pubbliche , all’urbanistica, al sociale) in grado di fornire ai cittadini un sostegno in un momento veramente difficile.
Questa strategia non c’è. Come quello del 2009, il Bilancio 2010 si è limitato a fotografare una situazione difficile, senza indicare una strategia complessiva che poteva consentire di rispondere ai bisogni di Colle.
I Consiglieri Comunali
Leonardo Fiore e Letizia Franceschi